“I promotori del comitato Modena merita di più hanno presentato, nel corso di un costruttivo incontro avvenuto con le istituzioni, le criticità di alcune zone della città ed hanno consegnato un documento in cui erano sintetizzati i punti affrontati, con proposte sulle possibili soluzioni. Tutti i contenuti del documento sono stati ampiamente approfonditi nel corso dell’incontro”.
Lo ha spiegato l’assessora a Sicurezza urbana integrata, Polizia locale e Coesione sociale Alessandra Camporota rispondendo a un’interrogazione sul tavolo di consultazione e sul comitato Modena merita di più, presentata lunedì 20 ottobre in Consiglio comunale da Maria Grazia Modena di Modena per Modena, alla presenza di diversi rappresentanti del comitato. La consigliera chiedeva conto, in particolare, del confronto tra amministrazione e comitato sui temi contenuti nel documento di cui sopra: dalla gestione dei minori stranieri non accompagnati a quella della Polizia locale, ma anche baby gang, sicurezza nelle scuole e nei parchi, gestione delle tossicodipendenze.
Sul fronte dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati l’assessora, confermando che i dati relativi al progetto sono consultabili nella sezione Amministrazione Trasparente del sito del Comune, ha ricordato come il sistema attivo sul territorio coinvolga in modo integrato istituzioni giudiziarie, servizi educativi, sociali e sanitari. Camporota ha spiegato che sono attivi sistemi di monitoraggio e controllo delle comunità di accoglienza dei minori, svolti con il coinvolgimento della Commissione di vigilanza, della Prefettura e con professionisti delegati dal Servizio Centrale. “Significative e regolari sono anche le attività di controllo, sempre all’interno delle comunità, della Squadra mobile con la Polizia locale e l’unità cinofila”, ha detto. Per quanto riguarda le verifiche sull’età dei minori, “nei casi sospetti la Procura può disporre esami sociosanitari; capita frequentemente che la richiesta sia avanzata su impulso delle stesse comunità di accoglienza, quando emergono dubbi. L’esito degli esami però, spesso, non restituisce dati certi: nel referto viene espresso un margine di probabilità che, nel dubbio, impone ai sensi della normativa vigente di considerare la persona minorenne. Su questo punto abbiamo coinvolto anche il Console della Tunisia a Bologna, per avviare modalità di collaborazione e trasmissione dei certificati relativi alle esatte generalità dei minori di nazionalità tunisina”.
Per quanto riguarda il tema dell’utilizzo della Polizia locale e dell’incremento del suo organico, Camporota ha illustrato le modalità di presidio del territorio: interventi appiedati, pattugliamenti con unità mobili, presidio dei parchi e collaborazione quotidiana con le altre forze dell’ordine. “Ogni circoscrizione ha assegnato agenti e ufficiali in modo permanente che garantiscono attività e controlli quotidiani – ha detto – Il sistema di videosorveglianza consta di oltre 500 telecamere visionabili, in tempo reale e su registrato, per fini preventivi, repressivi e di indagine. Il potenziamento dell’organico è un obiettivo auspicabile, ma condizionato dai limiti imposti dalla normativa nazionale in materia di finanza pubblica: la Polizia locale deve fare i conti con il sistema in cui è inserita, fino a quando la legge non verrà aggiornata alle attuali esigenze dei territori”.
Sul tema sicurezza, nello specificare che la mappatura della microcriminalità e delle baby gang viene svolta dalla Questura, Camporota ha ricordato che “il controllo dei parchi, da questa estate, è stato rafforzato sia da parte della Polizia locale in autonomia che in coordinamento con le altre forze dell’ordine, con passaggi quotidiani in orari diurni e notturni. Sul tema scuole, la Polizia locale garantisce il presidio all’ingresso e all’uscita degli istituti che si è stabilito di monitorare sia per ragioni di viabilità sia perché ritrovo di aggregazioni moleste. Dallo scorso anno sono coinvolte anche alcune associazioni di volontariato, così da poter dedicare gli agenti alle zone più complesse. Quest’anno è partito un piano sperimentale che, sulla base di ulteriori analisi rispetto alle criticità emerse, ha già previsto l’attualizzazione del servizio. Per quanto riguarda la prevenzione, è presente una mappatura dei centri ricreativi e dei doposcuola. Questo è certamente un ambito su cui investire, rafforzando la progettualità di questi luoghi a seconda delle necessità socioculturali emergenti”.
Anche per quanto riguarda i parchi “le attività per contrastare il degrado e migliorare la vivibilità sono costantemente sviluppate, ne sono un esempio il Bio Market e lo Spazio Lòdola al parco XXII Aprile. È appena stato rafforzato il tema delle manutenzioni, come suggerito, e i sistemi di videosorveglianza sono periodicamente analizzati per determinare linee di sviluppo e gestione”, ha concluso l’assessora Camporota.