Proseguono i lavori di consolidamento del Ponte della Veggia, uno dei cantieri infrastrutturali più importanti degli ultimi vent’anni sul territorio comunale. Dopo la riapertura al traffico, le lavorazioni si sono concentrate nella parte meno visibile dai cittadini ma più strategica, quella situata sotto la carreggiata, dove si trovano archi e pile che sorreggono la struttura.

“È un cantiere silenzioso ma che sta andando avanti con grande efficacia, anche se non fa più notizia come nei momenti più delicati – sottolinea il Sindaco Matteo Mesini – in questa fase si lavora al di sotto della strada, ma si tratta della parte più importante dell’intervento. Il presidio da parte del Comune di Sassuolo, Stazione Appaltante, del team dei progettisti, della Direzione Lavori e dell’impresa continua quotidianamente, a garanzia della qualità e del buon esito dell’opera”.

In questi mesi, le squadre stanno completando una serie di lavorazioni complesse, nelle zone sotto all’impalcato e all’intradosso degli archi con il ripristino del calcestruzzo ammalorato e delle armature danneggiate. Parallelamente, è stata realizzata la “tura” (una sorte di piccolo argine “a ciambella” attorno a una parte del fiume per asciugarla e poterci lavorare) sulla pila 3 lato Sassuolo, lasciando aperte due campate per il deflusso del Secchia: sono stati completati micropali e si avvia ora la realizzazione del cordolo di fondazione. Sulle pile dalla 4 alla 10 sono già state create le tasche verticali per i rinforzi interni: nei prossimi giorni saranno completate le armature e i getti di ripristino, per poi passare ai cordoli di sommità. Uno degli interventi più importanti è l’applicazione di fasce in fibra di carbonio sull’intradosso degli archi, cioè nella parte inferiore della struttura che lavora in trazione quando il ponte è sollecitato dal passaggio dei veicoli per rinforzare la struttura esistente senza modificarne l’aspetto esterno né appesantirla. In parole semplici, quando un ponte ad arco viene caricato, la parte superiore dell’arco (estradosso) tende a comprimersi, mentre la parte inferiore (intradosso) tende ad “aprirsi” e a subire sforzi di trazione. È una tecnica moderna e poco invasiva, particolarmente indicata per i ponti storici: non richiede di demolire o rifare parti della struttura, ma “aggiunge” una sorta di muscolatura leggera ma potentissima nei punti che lavorano di più.

Gli archi lato Sassuolo, infine, vengono rinforzati tramite ponteggi appesi e mobili, che permettono di lavorare indipendentemente dalle condizioni del fiume, spostandosi progressivamente di campata in campata. Grazie a questa organizzazione del cantiere, il cronoprogramma prosegue senza rallentamenti, La fine dei lavori è prevista entro la fine di quest’anno. Al termine dell’intervento (un progetto dal valore di oltre 8 milioni di euro), il Ponte Veggia sarà una struttura profondamente rinnovata, capace di garantire prestazioni molto più elevate in termini di sicurezza statica e idraulica. Le future chiusure per allerte idrauliche, che in passato erano dovute non tanto a problemi strutturali quanto alla necessità di garantire il deflusso del Secchia, potranno così essere drasticamente ridotte grazie agli interventi sulle pile e agli adeguamenti idraulici.