“Presidente, grazie veramente di cuore. La sua presenza qui, glielo dice chi fino a qualche tempo fa era seduto dall’altra parte della platea, è una gratificazione per chi, dai comuni più grandi ai comuni più piccoli, si batte per le proprie comunità. Questa sua presenza fisica, costante ogni anno è il grazie della Repubblica: le siamo tutti riconoscenti”.

Con queste parole il presidente Michele de Pascale si è rivolto oggi al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presente negli spazi di BolognaFiere alla 42esima Assemblea annuale Anci (12-14 novembre).

Un intervento, quello del presidente della Regione Emilia-Romagna, che partendo dall’articolo 5 della Costituzione – La Repubblica, una, indivisibile riconosce e promuove le Autonomie locali, attua nei servizi che dipendono dallo Stato, il più ampio decentramento amministrativo, adegua i principi e i metodi della sua legislazione, alle esigenze dell’autonomia e del decentramento – e proseguendo con l’articolo 114 dopo la riforma del 2001, punta sul ruolo centrale dei Comuni: “Un messaggio chiaro che è rivolto a tutte e a tutti, è rivolto allo Stato, alle Regioni, alle autorità europee: il riconoscimento del ruolo delle comunità locali è al centro del nostro dettato costituzionale”, ha sottolineato de Pascale.

“I Comuni sono stati parte del processo repubblicano e siedono a parità, anzi prima nell’elenco di tutte le altre istituzioni che costituiscono e riconoscono la nostra Repubblica- ha ribadito il presidente-. La Costituzione affida alla Repubblica dei compiti specifici: la tutela dei diritti fondamentali, la rimozione degli ostacoli per l’effettiva libertà e uguaglianza delle cittadine e dei cittadini, la tutela dell’ambiente e della salute, e poi agevolare la famiglia, proteggere l’infanzia, promuovere la cultura e la ricerca: fatti concreti, realizzabili solo con l’apporto dei Comuni, dei loro sindaci e delle loro sindache e degli amministratori locali. I comuni fanno prima degli altri, più degli altri”.

E sul ruolo e le responsabilità delle prime e dei primi cittadini, de Pascale ha incalzato: “Mi piacerebbe che la politica nazionale dicesse che quando in una città c’è un problema di sicurezza, la colpa non è del primo cittadino, di qualsiasi colore politico esso sia, ma è la politica nazionale tutta insieme che deve farsene carico”.

“C’è un elemento che accumuna tutte le sindache e i sindaci d’Italia- ha concluso de Pascale-, la fascia tricolore. Ha una storia molto importante ed è un vero manifesto politico. Quando quel tricolore è nato, alla fine del ‘700 significava libertà, uguaglianza, fraternità. Chi indossava il tricolore diceva da che parte stava. E oggi voi portate quel tricolore sulle vostre spalle, portate la Repubblica in ogni angolo del Paese, portate i valori che incarna e tutti ve ne dobbiamo essere profondamente grati”.