Nella tarda serata di sabato 8 novembre, operatori della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Reggio Emilia hanno eseguito un ordine di esecuzione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati da ben tre persone offese diverse, emesso lo stesso giorno dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Reggio Emilia, a carico di un 22enne italiano residente nel comune reggiano.

Il giovane risulta attualmente indagato per l’ipotesi di reato di atti persecutori a seguito di diverse condotte vessatorie e moleste compiute nei confronti sia di una ex fidanzata, che nei confronti di un ex compagno di scuola e della madre di quest’ultimo.

Nello specifico il 22enne, avrebbe manifestato dapprima delle condotte ossessive e manipolative nei confronti della ex fidanzata, che sarebbero sfociate spesso in atteggiamenti minacciosi soprattutto dopo la chiusura del rapporto sentimentale.

Successivamente, invece, tali atteggiamenti sarebbero stati indirizzati nei confronti di un suo ex compagno di scuola e, soprattutto, nei confronti della madre di quest’ultimo, verso cui il giovane mostrava una vera e propria ossessione, arrivando persino a dichiarare di “venerarla come se fosse una divinità”.

Sulla base di questi elementi, emersi dall’attività investigativa svolta dalla Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica, il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso l’ordine di esecuzione della misura cautelare del divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico e l’obbligo di rimanere a più di un chilometro di distanza da tutte e tre le persone offese.

Di conseguenza, la stessa sera gli uomini della Squadra Mobile della Questura reggiana hanno rintracciato il soggetto ed eseguito la predetta misura cautelare con l’applicazione del braccialetto elettronico.