I Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, su disposizione della locale Procura della Repubblica, in esecuzione di un provvedimento del Tribunale di Bologna – Sezione Misure di Prevenzione, nei giorni scorsi, unitamente agli Amministratori giudiziari nominati, hanno proceduto al sequestro di beni nella disponibilità di un imprenditore reggiano detenuti in valore sproporzionato al reddito dichiarato o all’attività economica svolta.
L’attività esecutiva trae origine da una serie di investigazioni di tipo economico, finanziario e patrimoniale eseguite dalle Fiamme Gialle reggiane, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un imprenditore già oggetto di indagini per frode fiscale nonché tratto in arresto per usura ed estorsione dal Gruppo della Guardia di Finanza di Reggio Emilia lo scorso marzo nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Ottovolante” e attualmente ancora detenuto.
I militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio Emilia hanno analizzato il tenore di vita e il patrimonio posseduto dal proposto e dal suo nucleo familiare, esaminando le entrate dichiarate ai fini delle imposte sui redditi e le spese sostenute per gli acquisti di immobili, partecipazioni societarie e per il mantenimento del tenore di vita, potendo così ricostruire la disponibilità di beni e risorse finanziarie ampiamente sproporzionata rispetto ai redditi ufficiali e all’attività economica lecita formalmente svolta, per un valore accertato nel corso delle investigazioni di circa 1,4 milioni di euro.
Su tali basi, grazie alle evidenze raccolte dai Finanzieri, la Procura della Repubblica ha potuto richiedere l’adozione di un provvedimento ablativo alla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bologna che ha emesso un Decreto di sequestro anticipato ex art. 22 D.Lgs. 159/2011, riguardante le quote di tre società riconducibili all’imprenditore e dei relativi compendi aziendali, i rapporti finanziari e un immobile residenziale nel territorio del comune capoluogo. Il provvedimento è stato eseguito congiuntamente dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria e del Gruppo della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, unitamente agli Amministratori giudiziari nominati.
L’azione di monitoraggio dei fenomeni di accumulazione di ricchezze non giustificate e di ricostruzione dei patrimoni illeciti si inserisce nella costante opera di contrasto alla criminalità economica svolta dalla Guardia di Finanza, sotto l’egida dell’Autorità Giudiziaria, al fine di intercettare e reprimere ogni forma di inquinamento dell’economia legale a tutela di aziende e cittadini onesti, e favorendo, così, gli investimenti e lo sviluppo imprenditoriale grazie alla salvaguardia della competitività e della legalità dei mercati.




