Il Polo Scolastico di Guastalla, punto di riferimento per l’istruzione nella Bassa Reggiana e Mantovana, lancia un appello alle istituzioni regionali e provinciali. I vertici degli istituti – l’Istituto Professionale Statale “Mario Carrara”, l’Istituto Superiore Statale “Bertrand Russell” e il Centro di Formazione Professionale “Bassa Reggiana” – insieme al Comune di Guastalla e all’Unione dei Comuni Bassa Reggiana, hanno inviato una lettera formale alla Regione Emilia-Romagna e alla Provincia di Reggio Emilia per richiedere un investimento strutturale per la realizzazione di nuovi spazi didattici
. La lettera è stata firmata dalla Dirigente scolastica dell’Istituto Professionale Statale “Mario Carrara” di Guastalla, Prof.ssa Maria Elena Torreggiani, dalla Dirigente scolastica dell’Istituto Superiore Statale “Bertrand Russell” di Guastalla, Prof.ssa Barbara Fava, dalla Direttrice del Centro di Formazione Professionale “Bassa Reggiana” di Guastalla, Dott.ssa Stefania Mori, dal Sindaco di Guastalla, Arch. Paolo Dallasta, e dal Presidente dell’Unione dei Comuni Bassa Reggiana, Arch. Roberto Angeli.
CRESCITA COSTANTE E POLO DI ATTRAZIONE INTERPROVINCIALE
La richiesta nasce dall’eccezionale crescita del Polo Scolastico, che negli ultimi dieci anni ha visto un incremento costante di iscritti, accompagnato da una crescente domanda di percorsi professionalizzanti e tecnici. Attualmente, il distretto scolastico attrae quasi 2.800 persone tra studenti e personale, provenienti non solo dalla Bassa Reggiana, ma anche dalla Bassa Mantovana e dalla cintura urbana di Reggio Emilia.
I dati sul decennio sono eloquenti: l’I.S.S. “B. Russell” è passato da 764 a 1.170 studenti e da 37 a 54 classi mentre l’I.P.S. “M. Carrara” è cresciuto da 725 a 1.113 studenti e da 35 a 47 classi, in netta controtendenza rispetto ad altri istituti. Nell’anno scolastico in corso, oltre il 30% degli studenti (722 suddivisi nei tre istituti) proviene da fuori Unione Bassa Reggiana, con circa il 14% (323 alunni) addirittura da fuori provincia.
Nonostante le previsioni di calo demografico, il Polo continuerà a crescere e a consolidarsi grazie alla qualità e alla offerta diversificata che va dalla formazione professionale ai licei, concentrati in un unico luogo, rappresentando sicuramente un unicum nel panorama provinciale e regionale, capace di generare innovazione e meccanismi di sussidiarietà tra gli istituti.
UN FABBISOGNO DI 1.000 M² AGGIUNTIVI
Per mantenere l’alta qualità dell’offerta formativa e rispondere alle richieste del mondo del lavoro, gli enti firmatari ritengono indispensabile dotare il Polo di circa 1.000 m² aggiuntivi di nuovi ambienti di apprendimento. La lista delle priorità include:
- 2 laboratori informatici (120 m² complessivi).
- 1 laboratorio di saldatura (100 m²).
- 1 officina di meccatronica dell’autoriparazione (200 m²).
- 1 laboratorio di meccanica (200 m²).
- 1 laboratorio di cucina e servizi di ristorazione (120 m²).
- 1 spazio polifunzionale (80 m²) per attività trasversali ed eventuali nuovi profili formativi, anche in ambito femminile.
- 1 aula magna ad uso condiviso (200 m²) per riunioni, assemblee ed eventi scolastici e territoriali.
Si stima che l’investimento necessario si aggiri sui 3,2 milioni di euro, in linea con progetti analoghi realizzati in altri poli scolastici della Regione. La scuola intende anche sviluppare attività oltre l’orario curricolare, secondo il modello di “scuola aperta” con attività pomeridiane e serali, rendendo strategico anche il potenziamento delle corse del Trasporto Pubblico Locale (TPL).
Non una richiesta di nuove aule, che sarebbe incoerente con i trend demografici, bensì di spazi comuni e laboratori che permettano una qualificazione ulteriore dell’offerta formativa.
SINERGIA PUBBLICO-PRIVATO E ATTRATTIVITÀ TERRITORIALE
La visione condivisa dagli enti locali del territorio è quella di un Polo scolastico come “presidio educativo, sociale ed economico, capace di incidere positivamente sullo sviluppo dell’intera area.” Il progetto prevede un modello virtuoso di sinergia pubblico-privato, cercando anche aziende private disponibili a collaborare nell’allestimento dei laboratori e degli spazi didattici.
“La Bassa Reggiana ha bisogno di vedere riconosciuto e rafforzato il proprio investimento sul futuro delle nuove generazioni, in una logica di equità territoriale, attrattività e competitività sostenibile,” conclude la lettera, dopo aver richiamato anche il Patto per la Pianura, recentemente sottoscritto dai Comuni dell’Area Nord, che riconosce nella formazione e nel lavoro leve strategiche per la competitività e la coesione del territorio.
L’obiettivo è, dunque, quello di dotare il territorio delle risorse necessarie per sostenere la crescita e lo sviluppo attraverso il sistema educativo, dopo l’ultimo investimento significativo sul patrimonio immobiliare del Polo, da parte della Regione, che risale ormai al 2009.
MANUTENZIONI ORDINARIE: UN’URGENZA SEPARATA MA CONNESSA
Parallelamente alla richiesta di nuovi spazi e al piano di investimento strutturale, emerge l’esigenza di affrontare con maggiore tempestività le manutenzioni ordinarie che rientrano nelle competenze della Provincia.
Nonostante non siano oggetto della lettera inviata (che si concentra sull’ampliamento strategico), i firmatari sottolineano che l’efficacia della didattica e il benessere degli studenti dipendono anche dalla cura del patrimonio esistente. Interventi su elementi come la pittura delle aule, la riparazione di tapparelle e infissi, e la manutenzione generale sono essenziali per garantire un ambiente di studio dignitoso e funzionale.




