
Il 20 novembre 2025, i Carabinieri della Stazione di Mirandola hanno arrestato, in flagranza differita, un uomo di 41 anni, per reiterate condotte di delitto di maltrattamenti in famiglia aggravato commesso, a partire dal 2009, nei confronti della convivente, anche alla presenza delle figlie minorenni, per il quale la vittima ha presentato, nei giorni scorsi, più querele.
Le condotte di maltrattamento sono proseguite anche nel momento in cui la donna si è temporaneamente rifugiata presso i di lei familiari in altra provincia, con minacce ripetute ed appostamenti presso i luoghi abitualmente frequentati dalla stessa e dei di lei parenti. Anche questi ultimi sono stati vittime di violazioni di domicilio e danneggiamenti che hanno ingenerato in loro un grave stato di ansia e timore per la loro incolumità.
L’arresto è stato eseguito in applicazione delle disposizioni di legge che consentono l’arresto in flagranza differita entro le 48 ore dall’ultima condotta, resa possibile anche attraverso l’acquisizione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza pubbliche, nonché di alcune chat e messaggi vocali che hanno permesso di collocare temporalmente i fatti reati e di comprovare la loro attualità.
L’art. 382 bis del codice di procedura penale che prevede: “Nei casi di cui agli articoli 387 bis (violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa) 572 (maltrattamenti in famiglia) e 612 bis (atti persecutori) del codice penale, si considera comunque in stato di flagranza colui il quale, sulla base di documentazione videofotografica o di altra documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi di comunicazione informatica o telematica, dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto, ne risulta autore, sempre che l’arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto. …”
Oggi, a seguito dell’udienza, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena ha convalidato l’arresto differito, disponendo, come richiesto da questa Procura della Repubblica, la misura cautelare della custodia in carcere in relazione al delitto di maltrattamenti in famiglia aggravato.




