Una squadra di 100 giovani restauratori e comunicatori di beni culturali, impegnati in modo laboratoriale e interdisciplinare con lo stesso obiettivo: lavorare insieme per il restauro e la valorizzazione del complesso di 200 statue dello scultore Nicola Zamboni, all’interno del Parco intitolato a Pier Paolo Pasolini, a Bologna. Uno tra i più vasti della città, con i suoi 16 ettari di estensione nell’area abbracciata dall’imponente complesso abitativo detto “Virgolone”, al Pilastro.

Nel cinquantesimo anniversario dalla scomparsadel grande scrittore e regista (1922-1975), quelle statue rinascono grazie al programma regionale “Tre Istituzioni e un patrimonio”, incentrato in questa quinta edizione (2024/2025) sull’arte pubblica, con il nome “Identitas. La cultura rivela”. Due anni in cui si è sviluppato un articolato calendario di iniziative, con attività di restauro, studio, valorizzazione e rigenerazione del patrimonio e del suo contesto, l’organizzazione di conferenze con esperti, eventi pubblici e percorsi didattici per incentivare la partecipazione attiva di cittadini, scuole e comunità.

Coinvolti in laboratori didattico-formativi oltre cento studentesse e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove questa mattina sono stati illustrati alla stampa i risultati del progetto.

Presenti Gessica Allegni, assessora regionale alla Cultura; Sergio Brancato ed Enrico Fornaroli, rispettivamente presidente e direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna; Anna Lisa Boni, assessora Missione Clima, Relazioni Internazionali e Portici Unesco del Comune di Bologna; Adriana Locascio, presidente Quartiere San Vitale e San Donato di Bologna; Giuseppe Antonio Panzardi, dirigente Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna dell’Ambito territoriale di Bologna; Antonella Salvi, ideatrice e referente del programma operativo “Tre Istituzioni e un Patrimonio” per la Regione, Settore Patrimonio culturale, e Camilla Roversi Monaco, coordinamento interno per l’Accademia di Belle Arti di Bologna.

“Tre Istituzioni e un Patrimonio” poggia su una virtuosa collaborazione tra Enti del territorio: le edizioni biennali del programma sono promosse da oltre un decennio dalla Regione, sviluppate d’intesa con l’Accademia di Belle Arti di Bologna e con il coinvolgimento della terza istituzione che è l’ente “titolare” del patrimonio sul quale si interviene; poi, di volta in volta, entrano in collaborazione nella partnership anche altre istituzioni. In questa edizione il terzo partner è stato il Comune di Bologna assieme al Quartiere San Vitale-San Donato, quali “titolari” del patrimonio “arte pubblica” rappresentato da 200 sculture del parco Pasolini, che è stato individuato in base a criteri di urgenza conservativa e di idoneità logistica e formativa.

Il progetto Identitas. La cultura rivela

È l’edizione 2024-2025 del collaudato format operativo ed è dedicata all’arte nello spazio pubblico, in particolare alle sculture che arredano il Parco Pasolini. Si tratta del complesso scultoreo del maestro Nicola Zamboni composto da circa 200 figure umane a grandezza naturale, disposte dall’artista in una suggestiva sfilata attraverso l’intera area fino a un teatro, anch’esso arredato da quinte con figure in bassorilievo. É stato realizzato negli anni Settanta del Novecento in cemento e pietra di Vicenza e presentava le tipiche forme di degrado di opere che vivono all’aperto da 50 anni. Per questo si è prospettato un significativo piano di lavori in loco di analisi conservativa e di interventi di carattere manutentivo. Altro aspetto interessante è il contesto urbano in cui si trova il complesso scultoreo: la grande struttura edilizia detta il “Virgolone” abbraccia il parco Pasolini con le sue sculture e rappresenta un unicum, un’importante sperimentazione residenziale e artistica degli anni Settanta all’interno del Pilastro, che si presta a nuove riflessioni e a laboratori di inclusione e di educazione al patrimonio.

In linea con le finalità di questi progetti speciali diretti alla rigenerazione e valorizzazione di un patrimonio e del suo contesto, sono stati attivati 6 cantieri operativi, fra educazione al patrimonio, restauro e comunicazione artistica che hanno coinvolto oltre cento studenti e studentesse dei Corsi di Comunicazione, Didattica dell’Arte, Restauro, Design grafico, Fotografia e Linguaggi del cinema e dell’audiovisivo dell’Accademia di Belle Arti. I lavori di conservazione delle sculture hanno previsto cantieri aperti al pubblico con la messa a punto di un Piano di manutenzione programmata delle opere, completo di mappatura e schede conservative di ogni scultura, utile alle amministrazioni coinvolte per intervenire, con efficacia e nel tempo, sulle condizioni di degrado delle opere che vivono all’aperto.

Mentre sul fronte dell’educazione al patrimonio, sono state coinvolte attivamente scuole secondarie nella realizzazione di un prodotto multimediale: frutto di questo lavoro l’E-book con percorsi didattici dal titolo “Arte nello spazio pubblico”, risultato del cantiere del corso di Didattica dell’Arte. L’Ebook sarà oggetto di presentazione agli insegnanti e distribuito come materiale didattico a tutte le scuole secondarie dell’Emilia-Romagna, grazie alla collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, ambito territoriale di Bologna. Inoltre, sono stati realizzati prodotti di comunicazione artistica come video, trailer, grafica e fotografia che traggono ispirazione dalle sculture del Parco Pasolini, valorizzandole quali espressioni d’arte in uno spazio pubblico capaci di apportare alle nostre vite e al territorio valori, significati e bellezza.

Dichiarazioni

“Il programma ‘Tre Istituzioni Un patrimonio’ ideato dalla Regione- afferma l’assessora regionale Gessica Allegni– ha portato in oltre dieci anni di attività a risultati straordinari, coinvolgendo centinaia di studentesse e studenti nello studio, nella conservazione e valorizzazione dei beni culturali del territorio, merito dell’originale sinergia che si è creata tra istituzioni come l’Accademia di Belle Arti Bologna e altri Enti coinvolti nelle diverse edizioni. Una collaborazione virtuosa ed efficace da prendere come modello. L’enorme patrimonio artistico e culturale dell’Emilia-Romagna va conservato, tutelato e valorizzato, e farlo insieme, coinvolgendo scuole e comunità locali come è stato fatto anche per il Parco Pasolini, è un modo per mantenerlo ancora più vivo”.

“In questa seconda edizione di ‘Tre Istituzioni e un Patrimonio’, il Comune di Bologna ha nuovamente collaborato con Regione e Accademia di Belle Arti per valorizzare il nostro patrimonio, proseguendo lo scambio di competenze avviato con il progetto sui Portici- aggiunge l’assessora comunale Anna Lisa Boni-. Gli studenti, coinvolti nelle discipline del Restauro e della Comunicazione, hanno potuto approfondire il complesso ma fondamentale lavoro di chi tutela e trasmette il patrimonio alle nuove generazioni. Le sculture di Nicola Zamboni al Parco Pasolini sono così tornate al centro dell’attenzione, riaffermando il loro ruolo di riferimento per la comunità e per l’intera città”.

“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti con l’edizione 2024/2025 del progetto ‘Tre Istituzioni e un Patrimonio’- sottolinea il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, Enrico Fornaroli-. Questo progetto ha visto il coinvolgimento di oltre cento studenti in attività formative che spaziano dal restauro alla fotografia, dalla comunicazione al design. Ogni cantiere ha offerto agli studenti l’opportunità di lavorare su temi di grande rilevanza culturale, favorendo un approccio interdisciplinare che ha arricchito l’intera esperienza. In particolare, la collaborazione tra i vari dipartimenti ha permesso di creare proposte educative e iniziative che uniscono arte, patrimonio e innovazione”.

“Ogni iniziativa di tutela e recupero del patrimonio artistico e storico del nostro territorio ha un potenziamento immediato con il coinvolgimento delle scuole- sottolinea Giuseppe Antonio Panzardi, dirigente Ufficio Scolastico dell’Emilia-Romagna, ambito territoriale di Bologna-. La salvaguardia di beni architettonici e monumentali assume infatti in tal caso anche un valore educativo e pedagogico, perché responsabilizza quelle generazioni che devono imparare ad amare da subito la ricchezza architettonica delle proprie città, per rispettarne e valorizzarne il grande ruolo culturale e sociale. Il progetto Identitas si inserisce in questo percorso, rispetto al quale l’amministrazione scolastica non può che essere parte attiva e collaborante”.

“Esiste un Quartiere dentro il Quartiere, il Pilastro, che ha accolto il Progetto ‘Tre Istituzioni e un Patrimonio’ come opportunità di essere guardato- conclude Adriana Locascio, presidente del Quartiere San Donato San Vitale-. Mezzo secolo fa, quando il Virgolone era ancora un prefabbricato, il Maestro Nicola Zamboni ha avuto la visione di utilizzare l’Arte come simbolo di riscatto, non solo culturale, ma anche sociale. Le statue nel Parco Pasolini, ‘una fila di persone dai contorni indefiniti che esce dall’edificio e che, gradualmente, assume fattezze umane nel momento in cui arrivavano nel luogo della cultura’ trovano adesso un nuovo traguardo. Se il cambiamento è la risultante della perseveranza e della capacità di vedere che forma deve avere l’obiettivo, condiviso dalle tre Istituzioni, il Patrimonio ricevuto in ”eredità” trova ancora accoglimento nel rione Pilastro. È proprio qui sta nascendo un luogo, Futura, deputato allo sviluppo de pensiero aperto, flessibile, divergente e creativo all’interno del più ampio contesto di trasformazione urbana ‘Città della Conoscenza’”.