Questa mattina, il sindaco Matteo Lepore ha consegnato in sala Rossa a Palazzo d’Accursio la Turrita d’argento a Pamela Malvina Noutcho Sawa e alla Bolognina Boxe.

Motivazioni Pamela Malvina Noutcho Sawa

La notte del 7 novembre 2025 resterà nella storia dello sport bolognese e italiano: Pamela Malvina Noutcho Sawa, 33 anni, è diventata campionessa mondiale IBO dei pesi leggeri, battendo ai punti l’argentina Karen Elizabeth Carabajal davanti a circa duemila spettatori entusiasti al PalaDozza di Bologna. Per la prima volta il capoluogo emiliano ha ospitato un match valido per una cintura iridata di boxe, e per la prima volta nella storia a trionfare è stata proprio una pugile bolognese.

Nata nel 1992 a Bafia, in Camerun, Pamela arriva in Italia all’età di otto anni. A Perugia frequenta le scuole, a 18 anni si trasferisce a Bologna dove si forma all’università e intraprende la carriera di infermiera, oggi in servizio presso il pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore. La sua strada verso la cittadinanza italiana è stata una maratona lunga vent’anni, ottenuta solo quando aveva già compiuto 30 anni. Ma le battaglie di Pamela non si combattono solo sul ring: dopo questa esperienza personale ha prestato il volto per campagne sulla cittadinanza, sul tema delle seconde generazioni e contro il razzismo.

Il suo percorso pugilistico inizia alla Bolognina Boxe, la palestra popolare del quartiere dove ha trovato una seconda famiglia. Qui, in un ambiente che accoglie persone di oltre 30 nazionalità diverse, Pamela ha costruito una carriera straordinaria. Il suo palmarès parla chiaro: 10 incontri, 10 vittorie. Dopo aver conquistato il titolo italiano dilettanti nei pesi leggeri, passa professionista. Due anni fa conquista il titolo italiano professionisti, poi arrivano le due cinture europee EBU Silver e EBU, fino al coronamento mondiale IBO.

La sfida contro la Carabajal non era scontata: l’argentina vantava un curriculum di 25 vittorie e solo due sconfitte, entrambe in match mondiali. L’incontro è stato intenso e combattuto, deciso ai punti con verdetto non unanime.

Ciò che rende Pamela una campionessa speciale è la sua capacità di coniugare sport e professione. Quando ha il turno pomeridiano in ospedale si allena al mattino e raggiunge a piedi il policlinico, affrontando il faticoso lavoro da infermiera con turni anche notturni. In conferenza stampa, dopo la vittoria mondiale, ha dedicato il suo trionfo a chi lotta per la dignità, dalla Palestina al Sudan, dall’Ucraina a tutti i conflitti che infiammano il pianeta, incarnando perfettamente il motto della sua palestra: “Gente che lotta dentro e fuori dal ring”.
Per queste motivazioni il Sindaco e l’Amministrazione Comunale di Bologna conferiscono a Pamela Malvina Noutcho Sawa la Turrita d’argento.

 

Motivazioni Bolognina Boxe

L’A.S.D. Bolognina Boxe, situata nel cuore del quartiere San Donato di Bologna, è un’associazione sportiva che negli anni ha saputo trasformare la nobile arte del pugilato in uno strumento di inclusione sociale e riscatto personale. La palestra nasce nel 2017 con un obiettivo chiaro e ambizioso: costruire un progetto di boxe popolare di quartiere, accessibile a tutte e tutti, che possa rappresentare un’alternativa concreta alla vita in strada e all’isolamento sociale.

Obiettivo primario della palestra è consentire a tutti gli iscritti la possibilità di svolgere attività sportiva in modo professionale, senza alcun tipo di barriera, specialmente economica: chi non ha possibilità di pagare la retta può allenarsi lo stesso. La palestra fa dell’inclusione il suo focus ed è dichiaratamente antifascista, antirazzista e antisessista.

Dopo tre anni di intensa attività in via Antonio Gandusio, l’associazione si trasferisce in via del Lavoro 17/A, per poi approdare nella sede attuale di viale Alfieri Maserati. La nuova struttura, più ampia, ospita diverse discipline oltre al pugilato: Kick Boxing, Muay Thai, MMA, Brazilian Jiu Jitsu, Functional Training, ma anche Dance Fit e Hip Hop. Questa varietà di proposte risponde all’esigenza di offrire opportunità sportive diversificate a una comunità eterogenea.

Bolognina Boxe, affiliata alla Federazione Pugilistica italiana, rappresenta un vero e proprio melting pot culturale: oltre 700 iscritti, ragazze e ragazzi provenienti da circa 30 Paesi diversi, si allenano quotidianamente in palestra. L’associazione collabora attivamente con il Comune di Bologna e con progetti di prima e seconda accoglienza che segnalano i casi di persone in difficoltà, permettendo così a chi non può permettersi una quota associativa di praticare sport in un ambiente sano e inclusivo.

Il motto dell’associazione, “Gente che lotta dentro e fuori dal ring”, sintetizza perfettamente la sua filosofia: promuovere l’abbattimento degli stereotipi di genere e del razzismo, costituendo al contempo un polo sportivo di eccellenza. Costruita interamente dal basso grazie alla solidarietà di molti che ne hanno riconosciuto il valore sociale, la Bolognina Boxe è diventata un punto di riferimento per il quartiere San Donato e per l’intera città, dimostrando che lo sport può essere uno strumento potente di integrazione e crescita personale.
Per queste motivazioni il Sindaco e l’Amministrazione Comunale di Bologna conferiscono a “Bolognina Boxe” la Turrita d’argento.