L’Oncologia e l’Ematologia dell’Azienda Ospedaliero–Universitaria di Modena, l’Associazione Angela Serra e l’Ente Filantropico Gomitolorosa presentano “COMitolo Rosa” un progetto di umanizzazione delle cure rientrante tra quelli promossi dall’AOU di Modena che unisce umanità e scienza per migliorare la qualità della permanenza dei pazienti oncologici ed ematologici e dei loro familiari durante l’attesa al Day Hospital del COM. Nel caso specifico il progetto vedrà la collaborazione tra l’Associazione Gomitolorosa, l’Oncologia Medica (diretta dal prof. Massimo Dominici) e l’Ematologia (Diretta dal prof. Mario Luppi) del Policlinico e l’Associazione Angela Serra ma anche le altre Associazioni attive al Centro Oncologico Modenese.

L’iniziativa porta la lanaterapia negli spazi del COM: lavorare a maglia diventa così non solo un’attività creativa, ma un vero e proprio strumento di benessere. Le proprietà del lavoro a maglia sono svariate: muovere continuamente le mani significa, infatti, riscaldarle e diminuire i dolori di artrite ma soprattutto aiuta a recuperare la calma in una situazione di stress o ansia. Numerose evidenze mostrano infatti che i movimenti ripetitivi delle mani favoriscono la motricità fine, riducono la rigidità articolare e possono alleviare i sintomi delle artriti. Allo stesso tempo, la concentrazione richiesta dal lavoro a maglia promuove uno stato di calma mentale, riduce ansia e stress e crea una dimensione di socialità preziosa in un momento delicato del percorso di cura.

L’obiettivo è offrire ai pazienti uno spazio che non sia solo di attesa, ma di attività, relazione e sollievo, contribuendo a rendere il COM un luogo sempre più accogliente.

Il progetto che presentiamo oggi si inserisce tra i percorsi di umanizzazione delle cure che questa Azienda sta portando avanti con decisione – ha commentato il Direttore Generale Luca Baldinoe ha lo scopo di rendere meno stressante l’attesa di pazienti e caregiver, consentendo loro di effettuare attività rilassanti e al contempo stimolanti. Ringrazio quindi tutto il personale che si è impegnato in questa attività e le Associazioni che ci supportano”.

“L’iniziativa di portare la lanaterapia negli spazi del COM è un prezioso esempio di attenzione alla comunità che rientra a pieno titolo nel processo di umanizzazione del contesto ospedaliero – le parole della vicesindaca Francesca MalettiLa creatività, come riconosciuto anche dall’Organizzazione mondiale della sanità, contribuisce al benessere psicofisico: in questo caso specifico aiutando a recuperare tranquillità in una situazione di profondo stress. Non posso che ringraziare la rete di associazioni che ha dato vita a questo progetto: il sostegno agli ospedali in qualsiasi forma è sempre motivo di orgoglio per la città e le sue istituzioni”.

Il progetto – spiegano i professori Massimo Dominici, Direttore Oncologia Medica e Mario Luppi, Direttore dell’Ematologia – vuole applicare i benefici del lavoro a maglia ai pazienti ricoverati al COM, ben documentati sulla motricità manuale. Muovere le mani le riscalda e dà benefici sui dolori da artriti favorendo anche una percezione di sollievo e benessere psicologico”.

“Qui al Centro Oncologico Modenese, in particolare in Oncologia ed Ematologia prende avvio un progetto di umanizzazione delle cure che ci piacerebbe definire circolare – ha affermato Ilenia Doronzo, Coordinamento, Gestione e Sviluppo dei Progetti di Umanizzazione delle Cure – Circolare perché attraverso l’attività del lavoro a maglia, in linea con la letteratura scientifica, si cerca di rispondere non solo ai fattori biologici concernenti la malattia ma anche ai fattori psicologici e sociali come ad esempio l’ansia, la depressione, la percezione del dolore. La persona trova quindi una risposta più completa ai suoi bisogni e i nostri professionisti cercano così di farsi carico della complessità del paziente. Ma circolare anche perché realizzabile attraverso il supporto delle Associazioni di Volontariato, che si muovono dal livello nazionale a quello locale (inviandoci ad esempio i kit per svolgere la lanaterapia ma al contempo stando insieme ai nostri pazienti durante questa attività). Circolare perché vede l’intera equipe coinvolta (direttori, medici, coordinatori infermieristici, infermieri ed Oss). Ed infine circolare perché anche la lana che ci viene inviata attraverso i kit risponde ai temi della sostenibilità ambientale, del riciclo e quindi dell’economia circolare. Un progetto importante che cerca sempre di più di porre la persona al centro”.

“Lavorare a maglia distrae dalle preoccupazioni, aiuta a percepire meno il dolore, agevolai processi di socializzazione e migliora l’autostima perché implica un obiettivo e il suo raggiungimento – aggiunge Alberto Costa, Presidente Gomitolorosa – Tale incremento di attenzione è importantissimo per chi sta vivendo un percorso di cura, in quanto consente di comprendere meglio la propria malattia e le misure da prendere per superarla e raggiungere la guarigione”.

L’Associazione Gomitolorosa metterà gratuitamente a disposizione dell’Oncologia dei kit predisposti per praticare la Lanaterapia in sala di attesa. Il kit prevede istruzioni per produrre uno schema di uncinetto che darà vita a degli esagoni. Le varie associazioni potranno aiutare i pazienti nel lavoro a maglia” ha aggiunto Raffaella Petrucci volontaria Gomitolorosa – “I materiali messi a disposizione dalla nostra Associazione sono eco-sostenibili”.

Il lavoro all’uncinetto è amato da tante persone – ha concluso la dottoressa Cinzia Baldessarri, Oncologa del Policlinico – Con l’entusiasmo di diverse volontarie, condiviso da tutti noi, speriamo di portare avanti questo progetto in cui i partecipanti potranno riscoprire il piacere di creare con le proprie mani dei manufatti semplici ma non banali (esagoni), che verranno poi uniti dalle volontarie e così contribuire ad un progetto che vedrà l’unione di più pezzi e che verrà donato, attenti anche alla salvaguardia ambientale, essendo lana che l’Associazione Gomitolorosa recupera. I pazienti coinvolti sono e saranno soprattutto quelli che accedono al DH onco-ematologico. Io, alcuni colleghi e le volontarie che hanno aderito al progetto siamo a disposizione, abbiamo già avviato la prima parte di distribuzione dei KIT con una accoglienza molto buona e il ritorno già di diversi manufatti con la possibilità di creare le prime borse”.

I lavori – aggiunge Amedeo Vasile, Coordinatore infermieristico del Day Hospital del COM – non verranno venduti ma saranno donati come qualcosa prodotto dai nostri pazienti (ci sono varie idee a riguardo: borse per l’ottobre rosa o decorazioni natalizie), un qualcosa che viene creato per diminuire il dolore, il distress e l’ansia (voluto da medici-infermieri e associazioni) e che viene dato a qualcun altro che sta soffrendo per farlo sentire meno solo. Siamo di fronte a un circolo comunitario positivo, dove tutti promuovono benessere per la collettività”.

L’Associazione Angela Serra – hanno commentato Giovanna Gregori e Francesca Cobianchi della Sezione Modenese dell’Associazione – ha accettato con piacere l’invito dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e si è adoperata per introdurre all’interno del COM un progetto che il Gomitolorosa sta portando avanti da diversi anni. L’Associazione, insieme al personale sanitario del COM, coordina l’attività dei volontari (sia propri che di LILT e Cesto di Ciliegie), creando due momenti a settimana di lanaterapia nelle sale di attesa dei Day Hospital del COM. Le pazienti che hanno aderito al progetto hanno già realizzato diversi esagoni di maglia colorati che verranno poi assemblati per produrre borse da donare alle pazienti stesse. Tutto questo rientra pienamente nella mission dell’associazione sul “prendersi cura” dedicato sia ai pazienti che ai caregiver”.