L’Associazione “Protetti Insieme – Associazione Diritti” di Bologna ha recentemente avviato un’importante attività in tutela dei disabili e delle associazioni che utilizzano mezzi “ricoperti” di pubblicità per effettuare trasporti anche a favore di cittadini in difficoltà.
E’ uso comune, infatti, che tali associazioni utilizzino mezzi di trasporto forniti in comodato gratuito da società che effettuano attività lucrativa.
Tuttavia, tali mezzi non possono circolare a norma di legge in quanto violano due articoli del Codice della Strada, che permette solamente ad autobus, taxi e Noleggi con Conducente di poter sponsorizzare il mezzo con pubblicità di altri (mentre è permesso pubblicizzare la propria associazione o la propria azienda).
Le Associazioni, spesso inconsapevoli, violano tuttavia le norme (attività illecita di diffusione di messaggi pubblicitari a titolo oneroso in violazione dell’art. 23 d.lgs. 285/1992 e dell’art. 57 d.P.R. 495/1992) e mettono a rischio la continuità del servizio, in quanto i mezzi, oltre ad importanti sanzioni, rischiano il fermo. Sono infatti molti i mezzi ad essere stati fermati o a giacere silenziosi nei garages, vanificando il sostegno di tante aziende.
Le Associazioni violano inoltre una serie di altre norme, spesso inconsapevolmente:
- il contratto di comodato che sottoscrivono prevedono che la responsabilità sulla violazione del Codice della Strada ricada unicamente su di esse;
- è a loro carico (in solido con le aziende che hanno pagato la pubblicità applicata sui mezzi) l’imposta comunale sulla pubblicità, che in genere non viene corrisposta e genera un debito occulto non inserito nelle scritture contabili;
- Il contratto stesso di comodato è nullo in quanto viola una norma superiore di legge: il mezzo potrebbe essere ritirato all’Associazione in qualsiasi momento;
- Infine, la condotta delle Associazioni che utilizzano tali mezzi incide anche sulla correttezza e legittimità dell’attività degli enti del Terzo Settore coinvolti, in quanto l’utilizzo di veicoli concessi in comodato gratuito per finalità miste con prevalenza solidaristica al fine di veicolare messaggi pubblicitari a titolo oneroso costituisce un impiego distorto di beni e agevolazioni pubbliche destinati a scopi di utilità sociale.
Sono molte le considerazioni che indicano la necessità di uno stop a questo business e all’uso di questi mezzi che circolano abusivamente. Un malcostume che nasconde dietro al paravento di un servizio socialmente utile, che potrebbe essere realizzato diversamente, gli interessi di società che raccolgono spesso più di centomila euro di pubblicità per ogni singolo pullmino fornito per due anni in comodato, per poi essere ritirato e rifinanziato con un’altra raccolta dello stesso tenore. Guadagni esponenziali per un servizio che potrebbe essere fornito in altra forma con un quarto della raccolta, permettendo alle Associazioni di divenire proprietarie del veicolo, in sicurezza e nel rispetto della Legge.
Ma non è solo malcostume: si tratterebbe anche di concorrenza sleale e di una distorsione del mercato, essendo una raccolta pubblicitaria riferita ad un servizio che viola una norma superiore di legge, nei confronti della Associazioni, delle aziende e delle concessionarie di pubblicità che per TV, Giornali ed ogni altra attività lecita operano nel rispetto della legge. Per questo l’esposto è stato indirizzato anche all’Autorità Garante del Mercato, AGCOM.
Una soluzione possibile:
Le attività che hanno sottoscritto contratti per questi servizi pubblicitari possono ora chiedere la restituzione di eventuali acconti in quanto i contratti pubblicitari sono nulli poiché riferibili ad una attività che viola una norma superiore di legge (divieto posto dall’Art.1418 del Codice civile). E’ pertanto facoltà di ogni azienda che ha sottoscritto tali contratti contestarne la nullità e intimare la restituzione delle somme corrisposte, che per esempio potrebbero essere indirizzate direttamente, quale erogazione liberale mantenendo vantaggi fiscali, alla associazione beneficiaria che ha necessità del mezzo, affinché lo acquisti.
L’attività di informazione avviata dall’Associazione “Protetti Insieme-Associazione Diritti” di Bologna, che opera in tutta Italia, è supportata da pareri degli Studi Legali del Prof. Vittorio Angiolini, Professore Ordinario di Diritto Costituzionale nella Università di Milano e dall’Avv. Gianluca Luongo di Roma, penalista di fama nazionale.
Ma è la circolare del Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, a sua volta allegata, che già dal 2020 chiarisce che la pubblicità su veicoli in comodato d’uso ad Onlus e Associazioni non è consentita in quanto viola le norme in vigore.
L’associazione invita a segnalare casi di sponsorizzazione di questi mezzi: Mail: insiemeprotetti@gmail.com- PEC: insiemeprotetti@legalmail.it – Tel. 333 399 61 81




