Un calo nel flusso dei veicoli circolanti pari all’8,7%, un risparmio nell’emissione di inquinanti in atmosfera (per ogni giornata di manovra) pari a 14 chili di benzene, 3 chili di polveri, 1390 chili di ossido di carbonio e di 75 chili di biossido di azoto.

Basati sui rilevamenti dei flussi di traffico effettuati in viale Monte Kosica, in via Piave ed in via Ciro Menotti (vedi le tabelle allegate), sono questi i dati a consuntivo della manovra antinquinamento varata dal Comune di Modena, che è stata in vigore ogni giovedì, dal 5 dicembre 2001 al 28 marzo 2002, col blocco dei veicoli non catalizzati in un ampia area del territorio cittadino. “I dati che emergono dai rilevamenti – spiega l’assessore all’ambiente Mauro Tesauro – sono in linea con quelli dell’anno precedente e confermano la concreta utilità della manovra che abbiamo adottato. Nessuno ha mai pensato né sostenuto che la manovra fosse esaustiva, rispetto alle dimensioni del tema inquinamento atmosferico. Ma, viste le osservazioni critiche che sono state mosse, è opportuno ribadire che il Comune di Modena è uno dei pochi in Italia ad aver adottato un provvedimento di restrizione delle circolazione, così come prescrive il Decreto Ronchi del ’99, non solo sul centro storico ma su un’area ben più ampia. L’area interessata è stata definita grazie anche alle simulazioni matematiche condotte da Arpa, sulla dispersione degli inquinanti. Ciò a conferma che il tema viene seguito sulla base di una rigorosa impostazione, affinata nel corso del tempo. Modena da anni ha imposto l’obbligo del controllo dei gas di scarico ed ha una rete di rilevamento che stiamo comunque potenziando. In questo quadro il provvedimento di restrizione della circolazione adottato è stato anche frutto di una mediazione che ha cercato di contemperare l’incisività dello stesso, con l’esigenza di arrecare disagi sopportabili alla popolazione e al mondo commerciale e produttivo. Voglio poi sottolineare, rispetto ad alcune dichiarazioni apparse sugli organi di informazione, che siamo a conoscenza degli studi sulla genesi delle polveri sottili e sul fatto che possono considerarsi, in misura non ancora quantificata, come inquinante secondario frutto della combinazione di inquinanti primari in atmosfera (in particolare di composti dell’azoto), ma non dobbiamo dimenticare che una parte delle polveri è certamente frutto della emissione diretta dei veicoli da freni, frizioni e usura dei pneumatici e che i provvedimenti di restrizione sono adottati non solo per le polveri sottili ma anche per gli altri inquinanti (come il benzene) che sembrano da qualche tempo dimenticati, ma che in realtà sono ben presenti e costituiscono ancora un problema, seppur – con l’arrivo della “verde” sul mercato – ridotto rispetto al passato. A fronte di questi elementi, come Amministrazione, assieme a Provincia, Regione ed altri enti locali, abbiamo avviato una discussione sul come sviluppare in futuro l’impegno contro l’inquinamento atmosferico. A questa discussione si affianca un confronto che come Comune abbiamo aperto con le associazioni economiche e di categoria. La manovra del giovedì sarà superata nel suo impianto attuale. Ma l’esigenza di provvedimenti strutturali, magari per fasce orarie su più giorni della settimana, tesi a ridurre l’inquinamento resta più che mai attuale. E gli imputati numero uno di tale inquinamento restano i veicoli non catalizzati ed in particolare i vecchi diesel. Valuteremo come procedere e come integrare questi provvedimenti strutturali rispetto alla manovra emergenziale sulle targhe alterne che pure è oggetto di confronto. Minimizzare i disagi, garantire il miglior coordinamento e dare uniformità ai provvedimenti è uno dei nostri obiettivi prioritari, ma senza dimenticare che la tutela della salute resta la cosa più importante da garantire!”.