“Rivendico all’organizzazione le azioni messe a segno contro Massimo D’Antona e Marco Biagi”.

E’ questo il passaggio più saliente del documento – una pagina scritta a mano in stampatello – consegnato da Nadia Desdemona Lioce ai Pm romani Franco Ionta e Pietro Saviotti che, insieme con il Gip Maria Teresa Covatta, gli hanno notificato nel carcere di Sollicciano a Firenze l’ordinanza di custodia cautelare per l’attentato a D’Antona.

L’interrogatorio, iniziato poco dopo mezzogiorno, è finito nel giro di una ventina di minuti, nei quali la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere e si è dichiarata prigioniera politica.

Nel foglio consegnato, che secondo i magistrati ricalca completamente il precedente documento e quello presentato davanti al Tribunale della libertà, Lioce fa riferimento alla lotta anti imperialista, alla necessità di realizzare la lotta armata e alla memoria del compagno morto nella sparatoria.