Una azienda agricola su tre è situata in montagna: queste hanno una superficie media di oltre 14 ettari. Sull’Appennino è concentrato l’80 per cento delle aziende modenesi con colture dedicate a prati permanenti e/o pascoli: in quest’area si concentra il 56 per cento degli allevamenti di bovini.

Questi ed altri dati sono contenuti nello studio “Agricoltura in montagna, analisi dei dati del 5^ Censimento generale agricolo” realizzato dalla Provincia di Modena.

“Il censimento generale dell’agricoltura – commenta Maurizio Maletti, assessore alla Programmazione e pianificazione territoriale della Provincia di Modena – ci consegna una fotografia dell’agricoltura modenese che si discosta notevolmente da quella scattata dieci anni prima mostrando l’evoluzione rapida di alcuni fenomeni. Appare con sempre maggiore forza la necessità di una programmazione del territorio che tenga conto delle trasformazioni, dei problemi dell’agricoltura modenese e, soprattutto, che sappia mettere in relazione il mondo agricolo con il tessuto economico più ampio e con le altre forme di utilizzo e salvaguardia dell’ambiente”.

In collina e montagna, solo un terzo della superficie territoriale complessiva è costituita da superficie agricola utilizzata (contro il 66 per cento registrato in pianura) e la quota di superficie totale occupata da aziende agricole raggiunge il 57 per cento (74,5 per cento nel restante territorio modenese). Invece nel modenese, mediamente, per ogni 100 ettari di superficie, circa 33 ettari sono destinati ad usi non agricoli, 51 ettari sono costituiti da superficie investita ed effettivamente utilizzata in coltivazioni propriamente agricole: la quota rimanente appartiene ad aziende agricole ma è occupata da arboricoltura da legno, da boschi, da superfici agrarie non utilizzate, da fabbricati, da cortili e strade poderali eccetera.