La preoccupazione per il futuro produttivo ed occupazionale della Fini di Modena ha spinto un gruppo di ‘vecchi dipendenti’ della ditta, in forza all’azienda quando ancora portava il nome ‘Telesforo Fini’, a scrivere una lettera a Vittorio Fini che, oltre ad essere erede della dinastia che fondò l’azienda, è anche l’attuale presidente dell’Associazione Industriali di Modena.

Il gruppo di dipendenti lancia un appello raccolto anche dalle organizzazioni sindacali di Modena, preoccupate “per il futuro occupazionale dell’azienda – si legge in una nota di Cgil, Cisl e Uil – oltre che della difesa di un marchio storico nella tradizione dell’industria alimentare modenese”.

“Le scriviamo questa lettera – si legge nel testo della missiva dei dipendenti a Vittorio Fini – non solo per il ruolo che ricopre con l’incarico di presidente dell’Associazione Industriali, ma anche e soprattutto come erede della dinastia che ha operato per ben tre generazioni alla costruzione di una grossa industria alimentare assunta a simbolo della buona cucina modenese, in Italia e all’estero, e che porta il suo nome”.

“Ci ricordiamo ancora quando il suo papà dottor Giorgio ci veniva ad incoraggiare tutti personalmente, riconoscendo così il nostro contributo e i nostri sforzi per l’azienda. Ci siamo sentiti tutti parte di una grande famiglia e molti di noi sono ancora presenti al lavoro nello stabilimento Fini di via Albareto. Stiamo assistendo, con angoscia, alla distruzione di un’azienda alla quale abbiamo dedicato la nostra vita. Le chiediamo di intervenire urgentemente con tutte le sue forze per impedire l’estinzione del nostro lavoro”.

L’attuale proprietà dell’azienda e del marchio, la Malgara di Treviso, ha annunciato diverse settimane fa un piano di riorganizzazione per ottobre.