La sanità ha tanti problemi, ma ci sono anche motivi di gratificazione ed incoraggiamento. La percentuale di chi si dichiara soddisfatto dopo un ricovero in ospedale risulta abbastanza alta, e tale da sottintendere servizi sanitari di buon livello.

E’ quanto emerge da un’elaborazione dell’ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna su dati dell’indagine Istat Multiscopo.

Nel 2001 l’89,6 per cento dei ricoverati ha reputato abbastanza o molto soddisfacente l’assistenza ricevuta dal personale medico. Nel 1998 la percentuale era attestata all’88,4 per cento.

Nel panorama regionale sono i ricoverati del Molise a manifestare il maggiore grado di soddisfazione, davanti a Emilia-Romagna (94,5 per cento), Toscana (93,8) e Liguria (92,9). I meno soddisfatti abitano in Puglia (81,6) e Basilicata (84,8).

La soddisfazione dei ricoverati italiani per l’operato degli infermieri è stata dell’86,8 per cento, di circa tre punti percentuali inferiore a quella dei medici.

La regione più soddisfatta è la Valle d’Aosta (96,4 per cento), davanti a Liguria (95,9), Trentino-Alto Adige (95,2) ed Emilia-Romagna (94,5). In Puglia la percentuale scende al 77,8 per cento. In Calabria al 79,2 per cento.

Gli ospedali nei quali si mangia meglio si trovano in Trentino-Alto Adige, con una percentuale di soddisfazione dell’89,4 per cento. Seguono Piemonte (84,4), Veneto (83,2) e Molise (79,0). L’Emilia-Romagna occupa la nona posizione, con una percentuale del 75,7 per cento, rispetto alla media nazionale del 72,0 per cento e circoscrizionale dell’80,5 per cento. Si mangia meno bene negli ospedali campani (63,2 per cento), laziali (65,3) e marchigiani (65,9).

Quanto ai servizi igienici, le condizioni migliori si registrano in Trentino-Alto Adige, che vanta una percentuale di soddisfazione pari al 93,2 per cento, davanti a Piemonte (91,4) e Valle d’Aosta (88,5). Le situazioni meno buone si trovano in Puglia, con una percentuale di soddisfatti del 63,7 per cento, Campania (64,1) e Calabria (64,3). L’Emilia-Romagna registra una quota dell’85,4 per cento, largamente superiore alla media nazionale del 76,9 per cento, oltre che in aumento rispetto al quadriennio precedente.