Contro la crisi idrica che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura ed a rischio la fornitura di energia, arrivano in aiuto le acque reflue. E’ infatti in
dirittura d’arrivo il decreto che permette il riutilizzo in sicurezza delle acque reflue depurate per uso irriguo, uso industriale e uso civile (lavaggio strade, alimentazione sistemi di raffreddamento e riscaldamento, ecc.), con l’esclusione di abitazioni private.

Il provvedimento, varato dal ministero dell’Ambiente, è in via di registrazione presso la Corte dei Conti e sarà poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

L’obiettivo è quello di limitare il prelievo delle acque superficiali e sotterranee e risparmiare la risorsa idrica attraverso l’utilizzo multiplo delle acque reflue.

Per dare
tutte le garanzie ambientali ed igieniche nel riutilizzo delle acque reflue, il decreto stabilisce standard di qualità ambientale e requisiti chimico-fisici e microbiologici e prevede che le reti di distribuzione delle acque depurate siano separate
da quelle per uso potabile ed adeguatamente contrassegnate.

Secondo una stima compiuta dall’ Irsa-Cnr ben il 29% dell’attuale fabbisogno irriguo del comparto agricolo potrebbe essere coperto potenzialmente da acque reflue depurate.