Otto italiani su dieci chiedono nelle etichette l’indicazione della provenienza dei cibi che
acquistano. A rilevarlo è la Coldiretti sulla base dell’ultima indagine del ‘Barometro dei consumatori’ effettuata da Eurisko per Indicod che evidenzia come il 78% dei consumatori sente il
bisogno di più informazione sull’origine degli alimenti che acquista ma si scontra però con il fatto che solo nel 17% dei casi è realmente possibile essere nelle condizioni di conoscere, attraverso l’etichetta, la provenienza.


Una domanda di trasparenza che, dopo l’etichettatura di origine della carne bovina per far fronte alla crisi mucca pazza e gli obblighi di legge sull’esposizione al pubblico di cartelli con origine, varietà e categoria della frutta e verdura
commercializzate, è stata accolta – spiega la Coldiretti – con le nuove etichette del latte dove dovrà essere indicato, oltre allo stabilimento di confezionamento, anche il luogo di provenienza degli allevamenti di origine del latte impiegato.

Oggi – riferisce l’organizzazione – entrano infatti in vigore
i due decreti dei Ministeri delle Politiche Agricole, delle Attività produttive e della Salute che prevedono, oltre all’allungamento della data di scadenza del latte fresco al sesto giorno successivo a quello del trattamento termico, anche
l’indicazione in etichetta del riferimento territoriale cui fanno capo gli allevamenti di origine.

Si supera così un’incertezza normativa che condannava all’anonimato la produzione nazionale e impediva scelte di acquisto consapevoli,
a prezzi adeguati, ai consumatori.