Le Poste più vicine ai cittadini ed alle istituzioni: la Regione Emilia-Romagna, insieme ad Anci, Upi, Uncem e Legautonomie, ha firmato questa mattina con le Poste Italiane un protocollo d’intesa per l’erogazione di una serie di servizi innovativi agli enti locali.

Lo scopo è quello di garantire, anche nei comuni più piccoli e disagiati e, in particolare nei comuni di montagna, l’efficienza e la qualità dei servizi essenziali. La novità riguarda i 957 uffici presenti in regione che, di fatto, costituiscono la rete più capillare di un servizio pubblico, alcuni dei quali in passato sono stati oggetto di riorganizzazioni che hanno provocato forti reazioni.

L’accordo siglato oggi permette di voltare pagina e, per la prima volta in Italia, prevede che Poste informi preventivamente i Comuni interessati in merito agli interventi di razionalizzazione della rete degli Uffici Postali e tenga conto, nella decisione da assumere, dell’eventuale parere, comunque non vincolante, reso dall’Ente locale interessato.

Alle istituzioni aderenti, che si presentano come un interlocutore unitario, Poste fornirà una serie di servizi a particolari condizioni economiche di favore: potranno comprendere servizi di informatizzazione (come la possibilità di recapitare a domicilio referti e cartelle cliniche) o consentire di utilizzare la rete per dare informazioni e fornire moduli per bandi o concorsi, per incassare le entrate (dalle tasse automobilistiche alle rette scolastiche, ai ticket sanitari) o per prenotare visite mediche.