Oltre 3.700 barman, 2.500 cubiste e 3.780 dj per 2.527 locali in tutto il paese, frequentati da un quarto degli italiani, con un fatturato annuo di 600 milioni di euro l’anno. E’ la foto di gruppo del popolo della notte, scattata da una ricerca del Silb-Fipe aggiornata al maggio del 2003, che propone un viaggio tra discoteche, night club e sale da ballo italiane.

E cosi’ si scopre anche l’identikit dei fedelissimi della febbre del sabato sera: sono perlopiu’ uomini e vivono soprattutto al nord, dove si trova, del resto, il maggior numero di discoteche. I ballerini piu’ accaniti sono i valdostani, anche se il locale da ballo piu’ grande si trova in Calabria.

GLI ITALIANI E LA DISCOTECA: Un quarto degli italiani non resiste alla febbre del sabato sera. Il 29% degli uomini frequenta locali da ballo e night club, contro il 24% di donne.
A scatenarsi in pista, sono soprattutto gli italiani che vivono al nord e al nord-est, primi in classifica i valdostani (32,7%) seguiti da trentini (30,4%) e da Marche ed Emilia Romagna (30%).
A snobbare le discoteche sono invece i calabresi (20,1%), nonostante si trovi proprio nella loro regione una delle discoteche piu’ grandi.

CIRCA 3.000 LOCALI, LA MAGGIOR PARTE AL NORD: Sono 2.527 le imprese che svolgono attivita’ di discoteca, sala da ballo e night club in Italia. La maggior parte si trovano nel nord ovest (31,3%) e nel nord-est (24,3%), seguiti dal sud e isole (23) e dal centro 21,4). E al livello regionale il primato e’ della Lombardia (16,8%).

LA PIU’ GRANDE IN CALABRIA, LA PIU’ PICCOLA IN VALLE D’AOSTA: La discoteca piu’ grande si trova in Calabria, mentre la piu’ piccola in Valle D’Aosta. Il 50% delle discoteche italiane ha una media inferiore ai 400 posti, con un picco nella classe che va da 100 a 120 posti (15,8%). All’estremo c’e’ poco meno dell’8% dei locali che hanno oltre 1.500 posti e di questi un terzo supera il numero dei 3.000. I gruppi piu’ numerosi, secondo la Fipe, sono rappresentati dalle piccole discoteche (24,2%) e dalle piccole sale da ballo (15,6%). La ricerca indica tra i fenomeni emergenti i ‘risto-disco’, quei locali cioe’ che uniscono la ristorazione all’intrattenimento.

IN 30.000 IMPEGNATI NEL SETTORE: Tra questi, 3.870 barman; 1.252 animatori; 3.780 dj e altrettanti addetti alla sicurezza; 2.516 cubiste; 4.032 pr. Ma il sindacato dei locali da ballo avverte che ai 30mila occupati nel settore si devono aggiungere tutte le persone che appartengono all’indotto che il settore e’ in grado di attivare: dall’industria della musica e del suono, all’arredamento, alle luci all’alimentare.

600 MILIONI DI EURO ‘IN BALLO’: La spesa per il ballo, secondo la ricerca, si attesta intorno ai 600 milioni di euro annui, con una quota di oltre il 60% generata dalle regioni del nord. La quota del Mezzogiorno non arriva al 14%.
Si tratta pero’, spiega la ricerca, di un settore in crisi: ”Nel 2001 solo Friuli Venezia Giulia, Molise, Lazio e Umbria, hanno visto crescere la spesa, mentre Trentino, Sicilia e Puglia hanno tenuto i livelli precedenti e tutte le altre regioni hanno lasciato sul terreno migliaia e centinaia di di migliaia di euro. A livello nazionale la flessione ha superato il 4%”.