Trecentocinquanta chilometri di “autostrada” a fibre ottiche per fare viaggiare le informazioni (testi, immagini, suoni) a una velocità decine di volte superiore a quella attuale: da 512 mila bit a cento milioni di bit al secondo, che diventano addirittura un miliardo (1 Gigabit) per i nodi principali di Modena e Carpi.

Sono le caratteristiche della rete a banda larga della pubblica amministrazione della Provincia di Modena prevista dall’Accordo di programma definito dalla Regione, dalla Provincia e dagli enti locali sulla base del quale si realizzeranno 200 chilometri di cosiddetta “radiale primaria” (le linee dorsali), altri 90 chilometri di “radiale secondaria”, per raggiungere tutti i comuni di pianura, 46 chilometri di “segmenti di chiusura” per l’interconnesione dei nodi periferici, mentre i centri della montagna saranno collegati con linee Hdsl (sette comuni) e con un’apposita rete satellitare (11 comuni).

Con l’Accordo di programma, che riguarda solo la rete a fibre ottiche (circa 83 chilometri sono già esistenti a Modena e nell’area di Sassuolo) e dovrà essere approvato dai Consigli comunali prima della firma, i Comuni si impegnano a realizzare sul loro territorio le interconnesioni (i cosiddetti Man) con le sedi della pubblica amministrazione, mentre la Provincia si aggancerà alle dorsali per collegare gli istituti superiori e le biblioteche.

L’Accordo, che fa parte del Piano telematico della Regione Emilia Romagna, prevede un unico gestore provinciale che sarà garantito dalle quattro aziende multiservizi del territorio (Meta spa, Aimag spa, Sat spa e Sorgea) sia per la fase di cablaggio sia per la gestione della rete che potrà essere messa anche al servizio dei privati e delle imprese. Il costo complessivo del progetto è di quasi 16 milioni di euro. L’intervento della Regione sarà di sei milioni e mezzo di euro e consisterà nell’acquisto di 24 coppie di fibre (un sesto delle radiali primarie, la metà dei collegamenti secondari) su tutta la lunghezza della rete mettendole a disposizione gratuitamente della pubblica amministrazione. La Regione, infatti, garantirà il pagamento del canone annuale fissato in un milione e 650 mila euro per cinque anni rinnovabili.

La rete a fibra ottica “raggiungerà in due anni oltre il 60 per cento del territorio provinciale, 29 comuni che rappresentano il 90 per cento della popolazione complessiva” aggiunge Morena Diazzi, assessore provinciale agli Interventi economici, sottolineando come il progetto “sia un’opportunità anche per le imprese, per le associazioni, per il mondo scientifico e, più in generale, per i cittadini”.

La Regione Emilia Romagna è l’unica ad aver elaborato un piano preciso per la diffusione della banda larga su tutto il proprio territorio con l’obiettivo di aumentare la densità di fibra ottica del 31 per cento entro il 2005, rispetto alla media nazionale che non supera il 7 per cento.