Debutta il 10 febbraio al Teatro
delle Passioni di Modena ‘Madre e assassina’, tappa finale di un
anno di lavoro del Teatrino Clandestino, intorno a una delle
figure più sconvolgenti che popolano sia l’ immaginario che la
cronaca, quella di una madre che un mattino si sveglia e uccide
i propri figli.

In coproduzione con Emilia Romagna Teatro e il francese
Theatre Garonne di Toulouse (dove ha lavorato per un pò in
residenza il Teatrino Clandestino, che ha sede a Bologna), lo
spettacolo è in scena a Modena per tre settimane, fino al 29
febbraio, sconsigliato ai minori di 16 anni. Dopo, andrà a
Napoli, Toulouse e Londra.

Una madre omicida? Il pensiero corre al mito classico di
Medea, ma l’ idea spiega il regista Pietro Babina “non ci
proviene tanto da Medea, ma dall’ ossessione che la nostra
società ha nel cercare di capire questi gesti, nell’
affibbiargli un senso”. Un significato difficile da trovare,
suggerisce il gruppo teatrale: in un’ ipotetica intervista che
presentava la seconda tappa del lavoro di Babina e Fiorenza
Menni (‘La bestemmiatricé, 45 minuti presentati al festival di
Santarcangelo 2003), il personaggio, messo sotto torchio alla
ricerca di un motivo per questi agghiaccianti omicidi, risponde
con una domanda: “Secondo lei è possibile trovare un perché
in casi come questo o meglio, se ne trovassimo uno basterebbe
poi a colmare il vuoto, servirebbe a capire, come dice lei, cosa
sia il bene e cosa il male?”.

Il lavoro è poi proseguito “su interviste reali, atti
giudiziari, testi di criminologia. Alla fine – precisa Babina –
siamo arrivati al personaggio di Maddalena Sacer, quasi un
prototipo di ‘mammina perfetta’, che vive in un mondo in cui
tutto funziona. Per rendere ancora di più l’ idea di perfezione
l’ abbiamo ambientato nei ‘favolosi’ anni Cinquanta”, tanto
perfetti da poter risultare insopportabili e forse da spingere a
gesti inconsulti. E c’é altro: “Più in generale – spiega il
regista – il nostro obiettivo è far riflettere sulla funzione
catartica del teatro, in un’ epoca in cui qualsiasi pratica
catartica è atrofizzata dalla Tv”.

Con questo spettacolo, il Teatrino Clandestino (l’ anno
scorso Premio Ubu per la contaminazione dei linguaggi) conferma
la propria ricerca espressiva: l’ utilizzo degli strumenti
digitali si unisce al lavoro dal vivo degli attori, con una cura
maniacale per dettagli, suoni e immagini, comprese quelle
tridimensionali di figure umane proiettate in scena per
suggerire una fantasmagoria di corpi ‘smaterializzati’.

Ad accompagnare l’ allestimento di ‘Madre e assassina’ c’é
anche una mostra iconografico-musicale nel foyer del Teatro,
curata da Luca Scarlini: è dedicata alla figura di Medea, come
una conferenza-spettacolo dello stesso Scarlini in programma il
21; inoltre, la sera prima, a partire dalle 23, grande festa al
Caffé Concerto di Piazza Grande, dal titolo emblematico ‘Killer
Mother Party’.