La Riviera Adriatica dell’Emilia-Romagna, da sempre regina delle vacanze e dell’ospitalità, si scopre primatista anche sul versante dello stato dell’ambiente. I 110 chilometri di costa che vanno dai Lidi di Comacchio a Cattolica propongono ai quasi 5 milioni di ospiti che ogni anno la frequentano una qualità ambientale di elevato livello con indicatori e parametri di eccellenza rispetto a quelli nazionali ed europei.

Anche per questo una vacanza sulla costa emiliano romagnola – oltre che divertente e rilassante – diventa soddisfacente perché garantita sul versante della qualità dei servizi, dell’energia pulita, del verde attrezzato, della gestione dei rifiuti.
La conferma arriva da un’indagine coordinata dall’Azienda di Promozione Turistica dell’Emilia- Romagna e basata su una autocertificazione che ha coinvolto i 14 comuni costieri.

I risultati finali disegnano una città ideale di quasi un milione di abitanti, compresa fra il Parco del Delta del Po a nord e le Foreste Casentinesi e Cattolica a sud, in grado di garantire ad abitanti e turisti una serie di indicatori ambientali di grande interesse. Dati alla mano, la Riviera si conferma come destinazione di vacanza fruibile e sicura anche nell’impatto ambientale. Si parte dalla qualità dell’acqua.

L’Emilia-Romagna si è impegnata in un ampio piano di sviluppo che prevede l’intervento di ristrutturazione della rete depurativa. Ciò ha consentito al 92% degli abitanti allacciati alla rete degli impianti di usufruire del trattamento completo che ha come obiettivo l’abbattimento del fosforo e dell’azoto. Questa operazione colloca la Riviera al primo posto in Europa. Si è arrivati a questo risultato grazie all’impegno profuso nell’allacciare anche i piccoli paesi dell’entroterra con lo scopo di destagionalizzare i depuratori, cioè mantenerne costante la portata per tutto l’anno.

Il dato sorprendente e inaspettato emerso dall’indagine è quello legato al verde urbano, che non è un parametro che va soggetto alla stagionalizzazione, ma rimane fortemente legato al territorio ed alla sua cultura. Il verde in quanto tale ed il suo utilizzo non sono esclusivo appannaggio della popolazione residente, ma hanno una ricaduta sul turismo, perché l’ospite italiano e straniero apprezza il fatto di avere a disposizione parchi e giardini per rilassarsi durante la vacanza.

Anche senza considerare i suoi due ‘polmoni verdi’, le Foreste Casentinesi con i loro 36.000 ettari e il Parco del Delta del Po (59.000) la Riviera secondo l’Istat è terza nella tabella dell’Osservatorio Ambientale dei comuni italiani. La salvaguardia dell’ambiente rappresenta per l’Emilia-Romagna un obiettivo prioritario: negli ultimi anni si è intensificato l’impegno per utilizzare maggiormente energie alternative come il fotovoltaico e il solare nelle attività turistiche quali bar in spiaggia, stabilimenti balneari e alberghi. Il dato ad oggi non è ancora rilevante, anche se l’interesse da parte degli imprenditori turistici sta progressivamente crescendo.