La speranza è l’ultima a morire. E le prospettive per il futuro non sono catastrofiche. Quando gli italiani fanno i conti con ‘il tempo che verrà’, una media del 35% si dichiara infatti ottimista. Anche se le attese sono più positive rispetto alla sfera personale, meno per quello che riguarda il Paese e il mondo. Tra i timori della gente vi sono soprattutto guerra, terrorismo e odio.

A rivelare i sentimenti degli italiani verso il futuro è una ricerca realizzata da Demoskopea, condotta attraverso interviste telefoniche (circa 1.500) su un campione rappresentativo della popolazione. Si tratta dei primi macro-dati dell’indagine dedicata al tema ”Futuro: sentimenti, socialità e tecnologia” i cui risultati finali saranno presentati in occasione del Futurshow, a Milano, dal 19 al 22 novembre.

In particolare, da un’analisi più approfondita dei risultati emerge però una differenza tra le speranze legate alla sfera individuale e quelle legate all’ambiente circostante.
Infatti, se pensando al proprio futuro personale il 52% degli intervistati si definisce ottimista, quando si allarga lo sguardo all’Italia solo il 27% conferma questo orientamento positivo, così come quando si guarda al mondo (26%).
Inoltre, alla domanda ”Quali sono i suoi timori?”, il Paese si dichiara preoccupato soprattutto per gli eventi contingenti: guerra, terrorismo, odio.
Solo ad un secondo livello emergono le inquietudini di carattere economico e/o personale. Mancano invece riferimenti a temi come la tutela dell’ambiente, lo sviluppo dei Paesi poveri e i flussi migratori.

Sono tre le aree tematiche su cui la ricerca intende porre l’attenzione in un’analisi del futuro attraverso la ricognizione del presente: la dimensione individuale, la dimensione sociale e politica e quella tecnologica e scientifica.
Obiettivo centrale della ricerca è individuare le coordinate di un’idea positiva di futuro. In altri termini, viene sottolineato, ”superare la deriva negativa dell’attualità per rintracciare e definire le potenzialità e le possibili piste di ricostruzione dei prossimi anni. Ritrovare energia, l’energia del futuro”.

(Fonte: Ansa)