Circa 617 incidenti, il 75% dei
quali sulle strade urbane, con 16 morti e 874 feriti, causati
per lo più da guida distratta, mancato rispetto delle
distanze di sicurezza ed eccesso di velocità: un giorno qualsiasi del 2003 sulle strade italiane fatta dall’analisi dei dati Aci-Istat presentata al secondo Salone
internazionale della sicurezza stradale, in programma a Rimini
fino a domani.

Sulle
strade urbane avviene il maggior numero di incidenti, contro il
6% sulle autostrade, con il 40,2% di morti (l’11,2% sulle
autostrade). Secondo i dati, 7.524 incidenti sono stati causati
per ebbrezza da alcool, 1.970 quelli dovuti a malore o colpo di
sonno, 7.490 gli scontri dovuti ad attraversamenti irregolari
della strada da parte dei pedoni. Fra quelli provocati da
difetti o avarie dei veicoli, sono stati registrati 912
incidenti per rottura o insufficienza dei freni, 762 per scoppio
o eccessiva usura dei pneumatici. Negli scontri sono coinvolti
soprattutto i conducenti (65,3% dei decessi, e il 68,8% dei
feriti), seguono i passeggeri trasportati (22,1% dei morti e il
25,8% dei feriti), e i pedoni (12,7% dei morti e 5,4% dei
feriti).

Le regioni con più incidenti sono risultate la Lombardia
(48.719 incidenti, con 936 morti e 66.971 feriti), il Lazio
(27.099 incidenti, con 482 decessi e 37.891 feriti), e l’Emilia-
Romagna (24.712 sinistri, con 700 morti e 34.158 feriti). Le
regioni con meno incidenti sono state la Valle d’Aosta, il
Molise e la Basilicata: rispettivamente, con 413, 619 e 786
incidenti. Fra le province, in cima alla lista ci sono Milano
(28.296 incidenti) e Roma (21.821), mentre il minor numero di
incidenti si è verificato a Vibo Valentia (279) e Potenza
(313).