Rilanciare la castagna, il prodotto tipico per eccellenza dei boschi della nostra montagna, per creare nuove occasioni di reddito nell’agricoltura e nel turismo. Sono gli obiettivi del ‘Progetto Castagno‘, un’iniziativa che coinvolge il Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano, l’ente che gestisce le risorse del programma comunitario Leader + .

“Si interverrà per il miglioramento della qualità e delle tecniche di produzione, il potenziamento della commercializzazione, il sostegno alla costituzione di un’organizzazione interprofessionale dei produttori, la definizione di strategie di marketing territoriale – spiega il direttore del Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano Gualtiero Lutti – Sono previste azioni anche per valorizzare turisticamente i castagneti, creando itinerari naturalistici ed enogastronomici in collaborazione con tour operator locali e nazionali che appronteranno pacchetti turistici rivolti soprattutto alle scuole”.

Il progetto, che impegna altri quattro Gal, interessa un ampio territorio compreso tra l’Appennino Tosco-Emiliano e quello Marchigiano e gode di un finanziamento complessivo di 400 mila euro. Il Gal modenese-reggiano metterà a disposizione risorse per realizzare aree castanili per un totale di 20 particelle da almeno un ettaro ciascuna; dovranno essere attrezzate per il tempo libero e l’uso turistico-didattico. Sono previste l’introduzione di sistemi moderni per la raccolta delle castagne, l’organizzazione di nuove forme di ritiro del prodotto, conferimento alle centrali di lavorazione e commercializzazione attivate in forma consortile. Inoltre saranno valorizzati i marchi del Marrone di Zocca e del Frignano.

“Rilanciare il castagno significa intervenire su una delle produzioni agricole più tradizionali dei territori rurali appenninici, ma quasi ovunque trascurata se non del tutto abbandonata – spiega il presidente del Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano Emiro Endrighi – Il castagneto, invece, può essere una fonte di reddito come attività integrativa agricola o turistica, oltre che uno strumento per la manutenzione del territorio. Perciò stiamo coinvolgendo operatori privati e pubblici affinché il ‘Progetto castagno‘ sia un’occasione di sviluppo economico, ambientale e turistico-culturale”.