“La nuova scoperta scientifica sulle proprietà benefiche per la salute del consumo moderato di vino evidenzia l’importanza di investire sulla ricerca per il contributo determinante che può offrire ad esaltare le qualità del Made in Italy sui mercati nazionali ed esteri”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente la ricerca, condotta all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) pubblicata sul Journal Infectious Diseases, che ha scoperto dal vino un meccanismo capace di bloccare il virus dell’influenza.

Si tratta di risultati che non mancheranno di avere un impatto positivo sui consumi nei mercati esteri particolarmente sensibili agli effetti sulla salute come quello statunitense dove – ricorda la Coldiretti – è stata recentemente addirittura concessa la possibilità ad un produttore di indicare sulle etichette del proprio vino il contenuto di ‘resveratrolo’, l’antiossidante presente soprattutto nelle uve rosse ‘responsabile’ di numerosi effetti positivi.

Le proprietà benefiche del vino sulla salute – precisa la Coldiretti – sono peraltro note nella tradizione contadina per la quale, ad esempio, il vino cotto è stato sempre considerato un prodotto quasi terapeutico da bere caldo (aromatizzato o meno con cannella, chiodi di garofano e scorza di limone) come rimedio contro l’influenza. E se per il vino cotto una ricerca della Facoltà di Agraria dell’Università di Teramo ha provato scientificamente che è un antiossidante, combatte i radicali liberi e aiuta a prevenire malattie tumorali e cardiovascolari, le proprietà del vino sono confermate anche da altri dati epidemiologici che dimostrano come, nei Paesi sviluppati dell’Occidente, l’incidenza della mortalità da infarto miocardico è 4-5 volte superiore in Paesi come USA e Finlandia rispetto a Francia e Italia, dove il consumo di vino è maggiore di circa 10-20 volte. E nuovi effetti antistress – prosegue la Coldiretti – stanno per essere scoperti grazie alla sorprendente rilevazione, in estratti di bacca di Vitis vinifera, della presenza della melatonina, un neurormone che svolge un ruolo importantissimo nella regolazione dei ritmi circadiani (sonno-veglia) che influenzano l’umore.

Il vino – conclude la Coldiretti – rappresenta dunque un apprezzabile biglietto da visita per i prodotti italiani come dimostra il fatto che, in controtendenza con l’andamento generale del commercio estero, nei primi due mesi del secondo l’Istat è aumentato di ben il 14,6% il valore delle esportazioni di vino italiano nel mondo con un incremento record negli Usa dove il valore è cresciuto del 51 % e una sostanziale stabilità in Europa (+4%) dove si realizza la metà del valore delle esportazioni nazionali.