“Il ministro Moratti, con quest’ultimo colpo di mano sulla scuola superiore, introduce misure che discriminano i ragazzi in base alle loro scelte, gerarchizzano i saperi con la divisione in due canali del sistema dell’istruzione superiore, emarginano la cultura tecnica e, proprio per questo, rischiano di produrre danni enormi alla competitività delle nostre imprese”.
Con queste parole l’assessore alla scuola della Regione Emilia-Romagna Mariangela Bastico commenta l’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, il decreto sul secondo ciclo.

“Un atto – prosegue l’assessore Bastico – che testimonia il fatto che il ministro Moratti non intende né ascoltare né confrontarsi col mondo della scuola e con le Regioni. Era stato attivato un tavolo di confronto Stato-Regioni che è stato completamente ignorato. Sappia tuttavia il ministero che se ha voluto fare a meno di un confronto in via preventiva, non potrà eluderlo ora: e, contrariamente a quanto affermato dal Ministro stesso, le Regioni non sono chiamate a dare un generico parere, ma ad esprimere un’intesa. Approvando il decreto di riordino delle superiori il ministro ha quindi compiuto un’inaccettabile blitz, forse perché è consapevole che tale decreto è contrastato ad ogni livello: dal mondo della scuola, dalle parti sociali, dalle istituzioni locali”.


“Nel merito – prosegue poi l’assessore Bastico – il decreto è inaccettabile perché pur essendo attuativo, dovendo cioè spiegare cosa accade concretamente al mondo della scuola, non sa definire come si passa dalla scuola che c’è adesso a quella delineata nel testo. Inoltre istituisce la scuola di serie A, che sono i licei, e a questa idea di scuola sacrifica tutti i saperi, anche quelli tecnici e professionali, che attualmente rappresentano circa il 70% dell’offerta scolastica. Inoltre, non chiarisce se i licei sono solo propedeutici all’università o se rilasciano titoli anche professionalizzanti”.


“Insomma – conclude l’assessore Bastico – il decreto è confuso, lacunoso e perciò inapplicabile. Quel che è peggio, tuttavia, è che sottopone il mondo della scuola a un’ulteriore, inutile stress, creando incertezza e sconcerto tra gli operatori della scuola, gli studenti e le loro famiglie. Prova ne sia che, anche nella nostra regione, sono di molto aumentate le iscrizioni nei licei, segno che i genitori temono la svalorizzazione dei percorsi tecnici e professionali in corso. Per questo, come Regione, faremo di tutto per fermare questo gravissimo atto nei confronti della scuola, utilizzando le nostre competenze e le sedi di confronto per modificare il testo del decreto”.