Il Comune di Fiorano Modenese ha ottenuto dal Pesidente Carlo Azeglio
Ciampi la concessione dello stemma e del gonfalone, con decreto del 23
luglio 2004, decreto consegnato al termine dell’iter procedurale dal
Prefetto di Modena Italia Fortunati al vicesindaco Maria Paola Bonilauri il
2 giugno scorso, festa della Repubblica.

Il Consiglio Comunale ieri sera ha preso atto del
provvedimento ed ora stemma e gonfalone sono ufficiali. In linguaggio
araldico è “d’argento, alla banda abbassata e diminuita, di rosso,
caricata dalla scritta, in lettere maiuscole d’oro, poste in sbarra,
“Flos Frugi”, essa banda contenete i tre colli all’italiana di
verde, uniti, il colle centrale più alto, ornati da due gambi di rosa, di
verde, ognuno fogliato di due dello stesso e fiorito di tre di rosso, il
gambo a destra posto in banda centrata e nodrito nell’avvallamento tra il
secondo e il terzo colle; il tutto accompagnato da simili tre colli,
fondati in punta, muniti di simili gambi ugualmente fogliati e fioriti.
Ornamenti esteriori da Comune”. Ovvero, lo stemma del Comune conferma
il motto “Flos Frugi”, al quale gli atti attribuiscono il
significato di “fiore utile, semplice e necessario” e conferma i
fiori di rosa, di una specie selvatica, rispetto a versioni del passato
dove, nei timbri, i fiori consunti dall’uso erano ridotti a fagioli
secchi, oppure alla soluzione ancor più fantasiosa del grande stemma
sulla facciata del municipio, con fiori ed alberi da frutto.

E’ quindi superato anche il logo disegnato all’inizio degli anni Ottanta
dallo studio Fuorischema di Massimo Dolcini, di grande impatto ma poco
rispettoso dell’araldica, che fu declinato in una immagine coordinata con
stilizzazioni utilizzate nel settore cultura e lavori pubblici.
Si torna dunque alle origini, o almeno si tenta di tornare allo stemma e al
gonfalone più perché gli archivi non ci consegnano documenti provanti le
sue origini, probabilmente non precedenti il quindicesimo secolo e senza un
ampio ed effettivo utilizzo fino a tutto il diciottesimo secolo. Solo a
seguito dell’unità d’Italia, allorché il Comune riacquistò la propria
autonomia amministrativa dopo cinquant’anni di dipendenza da Sassuolo, lo
stemma campeggiò nuovamente sul ripristinato municipio e servì di sigillo
ai documenti.