La Lugli carrelli elevatori, storica impresa fondata nel 1937, è stata dichiarata fallita e cento dipendenti perdono il lavoro. La decisione del tribunale è del 20 giugno, e nella mattina è stata resa nota dai sindacati dei metalmeccanici Cgil, Cisl e Uil e dalla Rsu dell’azienda.

Già da vari mesi l’azienda era entrata in crisi, e i dipendenti si erano trovati senza stipendio per vari mesi. I sindacati avevano anche organizzato presidi davanti al municipio di Carpi, e lo stesso sindaco aveva tentato una mediazione per cercare di evitare il tracollo dell’azienda, ma le difficoltà si sono rivelate insormontabili.
La Lugli era stata fondata dal’omonima famiglia, che poi negli anni Novanta l’aveva ceduta a una finanziaria: lo scorso anno, si era avuto un altro passaggio di proprietà.

Secondo i sindacati, “anni di cattiva amministrazione, di scelte sbagliate e di incapacità imprenditoriale hanno fatto quello che le grandi crisi degli anni ’80 e ’90 non erano riuscite a fare”, sottolinea una nota “La Lugli chiude e cento persone rimangono senza retribuzioni, in un territorio già segnato dalla profonda crisi del tessile e da una crescente crisi del settore meccanico. Di fronte a questa situazione – proseguono Fim, Fiom e Uilm – la richiesta e l’uspicio è che vengano attivati tutti i percorsi ed iniziative perché la Lugli Carrelli possa avere un nuovo futuro, con la ripresa dell’attività, con il mantenimento dell’unità produttiva a Carpi, per dare una risposta alla difficile situazione occupazionale e produttiva che si presenta sul nostro territorio”.