Cinque rinvii a giudizio, otto richieste di rito abbreviato e sette di patteggiamento, cui l’accusa ha già prestato consenso: sono le prime decisioni del gup di Bologna Diego Di Marco sull’inchiesta del pm Paola Tonini relativa alle centinaia di furti di bagagli avvenute negli ultimi due anni all’aeroporto Marconi di Bologna.

Dopo oltre un anno di indagini l’operazione scattò lo scorso 12 gennaio: quattro arresti e due fermi del pm, oltre a ventidue persone indagate. Con tanto di filmati di telecamere nascoste che riprendevano alcune delle persone addette al carico e allo scarico dei bagagli che frugavano fra le valige dei passeggeri in transito alla scalo bolognese.

Il prossimo 4 ottobre davanti al gup saranno discussi gli abbreviati, così come saranno formalmente definiti i patteggiamenti, mentre il processo si aprirà il prossimo 28 novembre davanti al giudice unico. Le accuse vanno dal furto alla ricettazione, fino (in alcuni casi) allo spaccio di droga, perché fu individuato anche qualche episodio di passaggio di stupefacenti fra gli indagati.
Ha deciso di patteggiare – a due anni, 11 mesi e 20 giorni, la pena più alta – anche Salvatore Russo, 53 anni, di Catania, uno dei quattro a finire in manette e giudicato una delle figure centrali dell’indagine.

A sei mesi di distanza, restano però tantissimi gli oggetti rubati mai ritirati dai legittimi proprietari e ancora conservati dalla sezione di pg della Polizia presso la Procura, che fece le indagini.