Con sentenza emessa in questi giorni dal Tar del Lazio in materia di fumo, i gestori dei Pubblici Esercizi sono sollevati dalla responsabilità oggettiva che li coinvolgeva nella lotta contro il fumo nei locali pubblici. E’ questo l’esito di una ferma posizione assunta fin dall’inizio da Fipe.

“I Clienti devono essere serviti e non denunciati – cosi’ afferma Fipe Confcommercio, che aggiunge – i baristi, i ristoratori e gli esercenti pubblici non possono sostituirsi alle forze dell’ordine mettendosi in così forte contrasto con i clienti”.
Accantonato il costume da sceriffo rimane comunque l’obbligo di esporre i cartelli di divieto di fumo come stabilito dalla legge.

Altra conquista targata Fipe-Confcommercio riguarda i ‘buoni pasto’. Questione spinosa che ora vede finalmente fissate alcune condizioni e soprattutto garanzie, sia per gli esercenti che per i lavoratori. Da ora in poi le gare di assegnazione tra società emettitrici e datori di lavoro seguiranno il criterio dell’offerta più vantaggiosa economicamente e non quella del massimo sconto o delle aste on line.
Fipe-Confcommercio si dichiara soddisfatta per i risultati ottenuti in una battaglia dove hanno vinto tutte le parti: società emettitrici, datori di lavoro, lavoratori ed esercenti. Per quest’ultimi, inoltre, si sono poste le basi per una progressiva riduzione delle commissioni che è stata poi la questione all’origine della protesta.
Si aspetta solo l’intervento del Ministro Scajola, che Fipe-Confcommercio ringrazia per aver raccolto tempestivamente le sollecitazione del Presidente Bille’, affinché sottoponga con urgenza al Consiglio dei Ministri il testo del DPCM per rendere operative le nuove regole sui buoni pasto.