Sconcerto della Cisl di Modena per gli elementi, soprattutto lo sfruttamento di bambini, che hanno portato al sequestro del laboratorio cinese scoperto dalla Polizia municipale alla Madonnina.

“Questo grave episodio conferma, purtroppo, che sono del tutto fondate le nostre preoccupazioni e i ripetuti allarmi sulla diffusione del lavoro nero e sommerso nella nostra provincia – afferma Giuseppe Cocozza, componente della segreteria provinciale Cisl – Occorre intensificare le azioni di prevenzione, controllo e repressione, soprattutto in certi settori come il tessile-abbigliamento e l’edilizia. Nello stesso tempo, però – prosegue Cocozza – bisogna anche individuare gli eventuali committenti locali per i quali lavorano questi sfruttatori. Gli imprenditori modenesi che prendono facili scorciatoie hanno gravi responsabilità anche solo dal punto di vista etico. Ci auguriamo che istituzioni pubbliche, associazioni di categoria e sindacati sappiano persuadere costoro dell’inutilità di ricorrere a queste forme di lavoro irregolare per potere tutti insieme – conclude l’esponente della Cisl – ripristinare la piena legalità e trasparenza del sistema economico modenese”.