“Ribadiamo la vicinanza e la solidarietà del Comune di Modena alla causa del popolo saharawi. La nostra speranza per il prossimo futuro è di poter continuare a intrattenere relazioni con un popolo i cui diritti siano stati finalmente riconosciuti”. Con queste parole, l’assessore del Comune di Modena Stefano Bonaccini ha salutato ieri pomeriggio, nella sala di rappresentanza del Municipio, una delegazione di 13 bambini saharawi in visita in città.

Si tratta di 10 bambini di 8 anni, più 3 adolescenti tra i 14 e i 15 anni che sono già stati ospiti in Italia negli anni scorsi e sono tornati per controlli sanitari, tutti alloggiati alla scuola elementare Leopardi dal 7 al 20 agosto. Ciascun bambino ha ricevuto come omaggio dell’Amministrazione comunale un sacchetto contenente fumetti, dolci e una t-shirt, mentre i rappresentanti dell’associazione Kabara Lagdaf hanno consegnato all’assessore Bonaccini la maglietta simbolo della causa saharawi.

“La rivendicazione pacifica di diritti da parte del popolo saharawi fatica a trovare spazio sui grandi mezzi di comunicazione: anche per questo – ha concluso l’assessore Bonaccini – il Comune di Modena ribadisce il proprio sostegno materiale e politico al vostro popolo”.

Quella del 2005 è la dodicesima estate in cui, grazie alla collaborazione di numerose associazioni, istituzioni, famiglie ed enti locali, gruppi di bambini saharawi visitano Modena e provincia. I bambini, arrivati lo scorso 30 giugno, sono in tutto 25, divisi in due gruppi: resteranno nel modenese fino alla fine di agosto, partecipando ai centri estivi organizzati dai diversi comuni e trascorrendo un periodo al mare a Riccione, lontano dal caldo e dalla miseria dei campi profughi nei quali sono nati. Il viaggio di quest’anno coincide con un momento di forte preoccupazione per la situazione del Sahara occidentale, dove le manifestazioni pacifiche che chiedono l’applicazione delle risoluzioni delle Nazioni unite vengono sistematicamente represse con la violenza.

Abbandonato dagli spagnoli dopo la morte di Franco, il Sahara occidentale si è proclamato indipendente nel 1976, ma da subito è stato conteso tra Mauritania e Marocco e gran parte della popolazione si è rifugiata e vive tuttora in tendopoli nel deserto dell’Algeria occidentale. La sussistenza dei campi profughi, che si trovano in una delle zone più inospitali del Sahara, dipende totalmente dagli aiuti umanitari.