Dopo la prima udienza a Tunisi del procedimento sul bimbo di 9 anni conteso dalla mamma italiana e dal padre tunisino, la correggese Maria Luisa Salvioli, nativa di Sassuolo, 37 anni, ha lasciato rinfrancata l’aula di giustizia della capitale nordafricana, perche’ si e’ trovata di fronte – come ha dichiarato – ad un giudice molto comprensivo. La donna, che prosegue peraltro lo sciopero della fame, e’ apparsa ottimista.


Il Tribunale italiano, piu’ di due anni fa, aveva affidato il figlio conteso alla donna, poi il marito lo ha portato con se’ in Tunisia. Con un blitz in quel Paese, la madre lo ha ripreso con se’ nei giorni scorsi rifugiandosi nell’Ambasciata italiana a Tunisi, da dove e’ uscita per la prima volta oggi per assistere al procedimento in aula, al quale era presente anche il padre del bambino.

L’uomo ha chiesto che il piccolo rimanga con lui nel paese africano, la moglie lo vuole riportare in Italia. Il giudice ha ordinato un’indagine sociale sul figlio conteso, che sara’ ascoltato in Ambasciata da un’assistente sociale. La prossima udienza del processo e’ fissata per il 25 agosto.