Primi spiragli di distensione nella vicenda del popolo Saharawi in favore del quale da alcuni anni gli enti locali modenesi promuovono iniziative di solidarietà e aiuto. Nei giorni scorsi, infatti, il Fronte Polisario ha consegnato alla Croce rossa internazionale gli ultimi 404 prigionieri di guerra marocchini rinchiusi nel campo profughi algerino di Tindouf.

Per Stefano Vaccari, assessore provinciale che ha incontrato recentemente alcuni dei gruppi di bambini Saharawi ospiti di famiglie e centri di accoglienza modenesi, il gesto “rappresenta una tappa di fondamentale importanza nel lento ed estenuante processo di risoluzione della questione di questo popolo ed evidenzia la buona volontà del Fronte Polisario. Ora tocca al Marocco lanciare un segnale positivo”.

L’assessore Vaccari, inoltre, auspica anche “una urgente e positiva soluzione per i circa 700 saharawi, tra militari e civili, detenuti da parte marocchina, di cui mancano notizie attendibili, non ultimo il caso di Ali Salem Tamek, militante Saharawi per i diritti umani, incarcerato alcune settimane fa nella prigione di Ait Melloul in Marocco, dopo essere stato anche in Italia e a Modena per iniziative di sensibilizzazione”.

Questa iniziativa, per Vaccari, può rappresentare un’occasione per la riapertura del dialogo tra le parti e preparare la strada al referendum secondo quanto stabilito dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Dopo l’invasione da parte del Marocco la maggior parte del popolo Saharawi da decenni è costretto a vivere in esilio in tendopoli nel deserto tra Algeria e Mauritania, in condizioni di vita al limite del sopportabile. Il patto di amicizia tra Provincia di Modena e Provincia di El Aayun, della Repubblica Araba Saharawi Democratica (Rasd), in atto da tempo, ha lo scopo di promuovere interventi di aiuto e solidarietà e iniziative socio-sanitarie e culturali, in particolare verso il campo profughi di Tindouf in Algeria che ospita oltre 160 mila persone.

In questi giorni sono 25 i bambini Saharawi (età media otto anni) ospiti fino al 30 agosto di famiglie o di centri di accoglienza a Modena, Campogallliano, Carpi, Formigine, Montese, Nonantola, Novi e Sassuolo, nell’ambito delle iniziative di solidarietà promosse dagli enti locali in favore del popolo Saharawi. Partecipano ai centri estivi dei Comuni e hanno trascorso una vacanza al mare a Riccione.