Formaggi e salumi sono i prodotti a denominazione di origine più consumati. Il positivo risultato raggiunto con la decisione dell’antitrust è un precedente importante da estendere a tutte le altre grandi produzioni a denominazione di origine per le quali l’Italia detiene la leadership in Europa.

E’ questo il commento della Coldiretti alla decisione assunta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sui formaggi a denominazione di origine (Dop) che consente in presenza di alterazioni di mercato di attuare, a determinate condizioni, piani per programmare i quantitativi prodotti. I formaggi rappresentano, con 1,65 miliardi di euro per un quantitativo 169,6 milioni di chili, la principale voce degli acquisti familiari di prodotti a denominazione di origine per i quali sono stati spesi complessivamente circa 2,5 miliardi di euro nel 2004.

I formaggi Dop più richiesti sulle tavole degli italiani – precisa la Coldiretti – sono nell’ordine il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano, la Mozzarella di bufala campana e il Gorgonzola, secondo i dati Ismea AcNielsen. Tra gli alimenti a denominazione di origine si collocano al secondo posto i salumi con una spesa domestica di quasi 403 milioni di euro per 23,9 milioni di chili ed una prevalenza del prosciutto di Parma, di quello di San Daniele e della mortadella di Bologna.

L’Italia è leader europea con 149 prodotti (il 20% del totale comunitario) che possono fregiarsi del marchio a denominazione di origine (Dop o Igp). Si tratta per la precisione – conclude la Coldiretti – di 101 specialità a denominazione di origine protetta (Dop) e di 48 a indicazione geografica protetta (Igp) tra le quali la categoria più numerosa è quella degli ortofrutticoli (42), seguita dagli oli d’oliva (36), dai formaggi (32), dai prodotti a base di carne (28), dai prodotti della panetteria (3), dalle spezie o essenze (3), dagli aceti (2), dalle carni e frattaglie fresche (2) e dai mieli (1).