Sara’ un’influenza simile a quella dello scorso anno quella attesa per i prossimi mesi. Severa, colpira’ soprattutto i bambini, e terra’ a casa per qualche giorno quattro-cinque milioni di italiani. E dagli esperti arriva il monito di sempre: vaccinatevi.

Per ora, inoltre, e’ impossibile prevedere quando arrivera’ con precisione, se gli italiani cominceranno ad ammalarsi prima o dopo le feste di Natale. Tutto dipendera’, ha spiegato Fabrizio Pregliasco, dell’Istituto di virologia degli studi di Milano, presente a Malta per il secondo Congresso europeo sull’influenza, da come sara’ il prossimo autunno, anche dal punto di vista climatico. I virologi stanno ancora tenendo sotto osservazione l’epidemia che in questo periodo e’ in azione in Australia. Il continente e’ di fatto da sempre una sorta di osservatorio per gli europei che possono verificare in anticipo come il virus si muove. I tre ceppi dell’influenza 2005-2006 sono i due virus del gruppo A, California e Nuova Caledonia, piu’ lo Shangai del ceppo B. Il vaccino scelto dall’Oms li centra bene, ha spiegato Pregliasco, e cio’ significhera’ che chi si sottoporra’ alla vaccinazione avra’ poche possibilita’ di ammalarsi e se cio’ avverra’, sara’ ancora piu’ ridotta la possibilita’ di complicazioni, rischio importante soprattutto per gli anziani e per chi soffre di alcune malattie come i cardiopatici ed i diabetici.

L’appello di quest anno e’ ancora piu’ accorato del solito. Se si riuscira’ a raggiungere una buona copertura della popolazione, e se malauguratamente dovesse arrivare proprio questo inverno la tanto temuta pandemia, sara’ piu’ facile riuscire a distinguere i falsi allarmi. Ma anche i piu’ pessimisti non sono affatto convinti che il virus piu’ pericoloso, quello appunto pandemico, possa arrivare gia’ entro l’inverno. Se proprio il virus dei polli causera’ l’evento, ha spiegato Pietro Crovari, coordinatore della Commissione pandemia del ministero della Salute, allora il momento migliore dell’anno potrebbe essere la primavera: in questo modo i medici si potrebbero trovare nella condizione privilegiata di operare senza altri virus stagionali in giro che confonderebbero le idee.


A Malta e’ stato anche presentato uno studio svizzero-francese sulla vaccinazione anti influenzale in Europa.
L’Italia resta il fanalino di coda con un tasso di copertura della popolazione molto basso, anche per quello che riguarda gli anziani e le categorie a rischio: la media e’ del 26% contro il 45% dei tedeschi, il 40% degli inglesi e il 27% dei francesi.
Anche fra gli anziani ci si vaccina poco: il 55% in Italia, il 72% in Uk, il 65% in Germania, il 62% Francia e 61% in Spagna.
Per la stagione che arriva le cose dovrebbero andare meglio.
Forse anche grazie agli appelli di tutte le istituzioni sanitarie, gli europei che si vaccineranno, almeno secondo i risultati di un sondaggio, saranno un terzo del totale e non un quarto come ora. Dal Congresso esce anche confermata la capacita’ degli antivirali di aiutare durante l’influenza. Uno studio condotto utilizzando un farmaco (oseltamivir) ha dimostrato di essere capace di ridurre le complicazioni come la polmonite, le complicazioni del sistema cardiocircolatorio ed anche il rischio di morte. Sugli antivirali l’attenzione degli esperti e’ particolarmente concentrata. Si spera infatti di poter utilizzare questi come arma estrema se non si fara’ in tempo a produrre un vaccino in caso di epidemia mondiale.