Nel nome di Mozart a pochi mesi dalle celebrazioni del 250/o anniversario della sua nascita (1756-2006) va in scena al Comunale di Bologna, la sera del 7 ottobre (con repliche il 9, 11 e 12 ottobre) il piccolo capolavoro lirico ‘Bastien und Bastienne KV 50’ (Bastiano e Bastiana), abbinato ad
un altro importantissimo titolo settecentesco, l’intermezzo in due atti ‘La serva padrona’ di Giovanni Paisiello.


Raramente eseguita, l’opera di Mozart non è certamente tra le composizioni più note del fanciullo prodigio salisburghese. Si tratta del terzo titolo operistico nello sterminato catalogo mozartiano.

A soli 11 anni, nel 1767, il piccolo compositore aveva letto la parodia realizzata da Friedrich Weisekern e Johann Müller – che si basava su quegli ideali legati alla vita pastorale, propugnati da Jean Jacques Rousseau – e si era innamorato del soggetto. Con la collaborazione di Johann Andreas
Schachtner, aveva quindi costruito una deliziosa operina in un atto, che la leggenda vorrebbe eseguita la prima volta nel giardino di Anton Mesmer, il famoso medico studioso del magnetismo citato nel ‘Così fan tutte’.
L’operina è un divertente Singspiel, uno spettacolo cioè in cui a parti recitate si alternano arie e duetti, alcuni di rara bellezza ed
incredibilmente anticipatori di temi e situazioni del Flauto magico. L’opera ottenne un tale successo da finire citata (un tema dell’ouverture) nientemeno che da Beethoven nella sua Sinfonia n. 3, ”Eroica”.

Sul
palcoscenico bolognese ne verrà eseguita una nuova versione ritmica in
lingua italiana, realizzata dal musicologo Vincenzo De Vivo. La trama è lieve: l’amore di due pastorelli, Bastiano e Bastiana, si sta incrinando
per colpa delle lusinghe del mondo esterno, in particolare a causa della presenza di una nobildonna che irretisce il protagonista. Ma grazie
all’aiuto del mago Colas, la furba Bastiana riesce a riconquistare il suo amato e l’opera si conclude con un lieto fine.

‘Bastiano e Bastiana’ verrà presentata insieme alla ‘Serva padrona’. Sarà dunque interessante mettere a confronto questa pagina del Mozart bambino con un lavoro della maturità di colui che al suo tempo era considerato uno dei più importanti musicisti del teatro mondiale, il tarantino Giovanni
Paisiello (1740-1816), compositore di scuola napoletana, affermato alla corte di Caterina II di Russia. Fu proprio la zarina, attorno al 1781, a
chiedergli di mettere in scena una nuova e divertente opera a San Pietroburgo. Paisiello, per sua stessa ammissione a corto di stimoli letterari, non trovò di meglio che musicare un libretto di sicura presa sul pubblico, che quarantotto anni prima era stato reso famoso dal divino Pergolesi: ‘La serva padrona’, in cui si narra dei bisticci fra il padrone, Uberto, e la servetta, la scaltra Despina – più padrona che serva – che
alla fine dell’opera riesce a farsi sposare da Uberto.
A far rivivere le due opere, sul palcoscenico del Comunale, saranno quattro giovani cantanti appositamente selezionati per le loro spiccate caratteristiche attoriali, oltre che vocali: il tenore Filippo Adami nel ruolo di Bastiano, il soprano Doriana Milazzo in quello di Bastiana; il basso-baritono Maurizio Lo Pccolo sarà invece Colas nell’opera mozartiana e Uberto in quella di
Paisiello, e il giovanissimo soprano (ha solo 19 anni) Alessandra Marianelli sarà una frizzante Vespina. A Massimo Pagnoni è affidato il ruolo di Vespone.

L’allestimento e i costumi sono firmati dal regista romano Jacopo Spirei (classe 1974), le scene sono di Cristiana Aureggi e le luci di Giuseppe Di Iorio, riprese da Daniele Naldi. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna salirà il noto direttore-organista svizzero Diego Fasolis, specialista della prassi barocca, allievo di Eich Vollenwider, Jurg von Vintscher Klaus Knall, attivissimo soprattutto in sala di registrazione. L’opera è un nuovo allestimento realizzato in coproduzione con il Teatro Rossini di Lugo.