Le sanzioni dell’Antitrust nei confronti di alcuni produttori di latte per l’infanzia, in quanto si sarebbe fatto un cartello per mantenere elevati livelli di prezzo – superiori agli altri Paesi europei anche del doppio o del triplo – è accolta positivamente dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori che da tempo aveva denunciato aumenti abnormi del prezzo del latte nel suo percorso dalla stalla al biberon: un rincaro di anche 12 volte.


La Cia sostiene che siamo di fronte ad una situazione che ha elementi sconcertanti. Oggi – fa notare – il prezzo medio del latte pagato agli allevatori italiani è di circa 0, 35 euro al litro e per fare un chilo di polvere in latte ci vogliono dieci litri di latte. Insomma, 3,5 euro che invece diventano anche 40 euro al dettaglio. Ed è proprio questo il prezzo che produttori di latte per l’infanzia fanno pagare per un confezione di appena 900 grammi.

Un’anomalia che evidenzia l’assurdità di un prezzo, quello del latte in polvere, che in Europa viene venduto a costi decisamente inferiori, anche 10 euro al chilo. Per questo motivo è necessaria la massima trasparenza e controlli più efficaci per evitare che si registrino squilibri così marcati. E la decisione dell’Antitrust va, quindi, nella direzione giusta.