Nel giorno in cui il Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, nel suo intervento ai Cavalieri del Lavoro invita, “all’interno e all’estero, alla difesa e alla promozione dei nostri marchi”, la Coldiretti consegna le adesioni alla petizione popolare per proteggere il Parmigiano Reggiano dalle
imitazioni e dalle truffe.

Impedire che formaggi di imitazione con origine
ignota e scarsa qualità vengano mischiati al vero Parmigiano Reggiano per il quale si è verificato un aumento delle vendite del 2,6 percento.

E’ questo l’obiettivo della Coldiretti che con una petizione popolare ha raccolto in pochi giorni 25mila firme di cittadini delle cinque province di
produzione del “Re dei formaggi” che sono state consegnate dal presidente nazionale della Coldiretti, Paolo Bedoni e dal presidente della Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello al ministro delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno.

Le firme raccolte nel pentagono dell’area esclusiva di produzione compresa tra Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova hanno l’obiettivo –
spiega la Coldiretti – di sostenere il nuovo disciplinare di produzione che è stato approvato da tutti i consorziati e contiene una norma che vieta di
confezionare il Parmigiano Reggiano, grattugiato, a pezzi con o senza crosta, fuori dal territorio di produzione.

Questo perchè – precisa la
Coldiretti – il confezionamento nel territorio d’origine agevola i controlli ed evita quindi i rischi di contraffazione e di truffe, dando così maggiore
assicurazioni ai consumatori ed alle imprese agricole. Di fronte ai crescenti attacchi all’autenticità e alla genuinità delle produzioni –
precisa la Coldiretti – occorre innalzare le garanzie a tutela del prodotto originale legandolo sempre più strettamente al territorio di provenienza.