La politica della distribuzione al dettaglio in provincia di Modena sta cambiando? Ascom Confcommercio conta che anni di richiami al buon senso abbiano sortito l’effetto di un’inversione di rotta.

I segnali ci sono – afferma il direttore generale Ascom Confcommercio Claudio Furini – porto l’esempio di Carpi dove la precisa richiesta nostra e di altre associazioni di prevedere un sostegno al commercio tradizionale a fronte della realizzazione del nuovo centro commerciale, ha ottenuto una positiva risposta.

In effetti una consistente fetta degli oneri di urbanizzazione previsti per l’insediamento, è stata destinata alla riqualificazione di corso Alberto Pio e di Piazza Garibaldi, recuperando due centralissimi luoghi di commercio e di frequentazione.
Ma questo non basta – precisa Furini – per recuperare errori commessi e restituire ai cittadini il senso originario delle loro città, è necessario assumere prassi comportamentali e anche indirizzi normativi e regolamentari che impegnino le Istituzioni a tutti i livelli. S’intende che non bastano fatti episodici. La legge regionale che prevedeva incentivi e sostegni per l’innovazione del commercio tradizionale patisce drastici tagli, dunque i comuni, tutti i comuni, devono assumere la priorità di destinare al recupero di questa rete e dell’artigianato tipico, consistenti quote degli oneri di urbanizzazione che incamerano da altri interventi.

Ascom Confcommercio persegue da sempre l’obiettivo di assicurare ai cittadini, in particolare alle fasce più deboli, il capillare servizio distributivo che solo le piccole e medie imprese possono assicurare ed è convinta che le richieste avanzate dalla Licom nella sua Assemblea Generale siano da condividere e da sostenere uniti per il bene dei cittadini e delle imprese. Si chiede e si auspica che Comuni e Regione siano al nostro fianco.