Resta stazionaria la qualità delle acque dei fiumi e dei torrenti modenesi: si conferma buona la situazione dei torrenti e dei laghi di montagna, mentre in pianura l’acqua di Secchia e Panaro risulta scadente. Per quanto riguarda le acque delle falde sotterranee, invece, permane il rischio nitrati, soprattutto per i pozzi nella zona a sud di Modena.

E’ questa in sintesi lo stato di salute delle acque superficiali e sotterranee modenesi in base al rapporto dell’Arpa relativo agli anni 2003-2004 che è stato presentato mercoledì 3 novembre nel corso di un convengo nella sala consiliare della Provincia.

All’incontro, che ha aperto il percorso del piano provinciale di tutela delle acque, hanno partecipato, tra gli altri, Lino Zanichelli, assessore all’Ambiente della Regione Emilia Romagna, Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente, Maurizio Maletti, assessore provinciale alla Programmazione, tecnici ed esperti del settore.

Durante l’incontro Vittorio Boraldi e Anna Maria Manzieri dell’Arpa di Modena hanno illustrato la ricerca sulla qualità delle acque modenesi dove sono riportati i rilevamenti delle oltre 50 stazioni di rilevamento si fiumi e torrenti e dei quasi 90 pozzi di acqua potabile tenuti costantemente sotto controllo.

“L’acqua dei pozzi modenesi – ha sottolineato Caldana – si conferma di buona qualità, ma la situazione dei nitrati in alcuni campi acquiferi nella zona sud di Modena preoccupa. Per invertire la tendenza occorre avviare un piano di interventi per invertire questa tendenza”.

In particolare si è registrato un avanzamento del fronte dei nitrati verso la città di Modena, con il coinvolgimento di alcuni pozzi a Cognento e Formigine, utilizzati da Meta e Aimag per la rete acquedottistica, dove sono stati rilevati livelli oltre i limiti di legge dei nitrati. Critica la situazione anche per un pozzo a S.Cesario. La causa principale dell’incremento dei nitrati è l’accumulo di sostanze azotate provocate dall’agricoltura e dalla zootecnia. Per tutti gli altri pozzi presenti a Modena, Campogalliano, Castelfranco Emilia, Castelvetro, Maranello, Sassuolo, Spilamberto e Vignola i livelli dei nitrati risultano inferiori ai limiti di legge.

Durante il convegno sono state anticipate anche le misure di salvaguardia che saranno introdotto nel nuovo piano territoriale di coordinamento provinciale, punto di riferimento dei Comuni.