L’Ordine del Giorno relativo alla concessione del voto amministrativo agli immigrati è stato oggetto di un lungo dibattito, nel corso del quale hanno preso la parola 18 consiglieri, 3 assessori e il sindaco. Due le posizioni in campo.

Da un lato la maggioranza, firmataria dell’Ordine del Giorno, che per garantire il voto agli immigrati punta su due direttrici. La prima, sottolineata da un emendamento incluso nel documento durante al seduta di ieri, è la convocazione della Commissione consigliare Affari Istituzionali a cui dare mandato per modificare lo Statuto e i Regolamenti comunali per attuare il diritto di voto amministrativo attivo e passivo dei cittadini stranieri extracomunitari residenti. La seconda, invece, è l’invito al Parlamento a modificare la legislazione nazionale, a cui si aggiunge la segnalazione di quello che viene definito “l’attuale contrasto di decisioni del Consiglio di Stato” relative alle competenze degli enti locali sul tema in oggetto.

Sull’altro fronte l’opposizione, compatta nel ribadire che il voto agli immigrati deve necessariamente passare attraverso il rispetto della Costituzione, in cui si ribadisce che il voto è un diritto esclusivo di chi è in possesso di cittadinanza italiana. Per questo motivo, quindi, “non sono possibili scorciatoie”.