Aumentano le imprese artigiane, in particolare quelle dell’edilizia, ma ad un tasso inferiore agli ultimi cinque anni. Secondo Movimprese, la
rilevazione periodica condotta sul Registro delle Imprese da InfoCamere, tra luglio e settembre vi sono state 27.640 iscrizioni e 20.762 cessazioni, con un saldo positivo di 6.878 imprese, il più contenuto dal 2000, pari ad una crescita dello 0,47% rispetto al dato di fine giugno.

Il numero di iscrizioni e cessazioni è stato il più alto dal 2000, ma il risultato – nota l’Unioncamere – è meno brillante del passato.
Al 30 settembre le imprese artigiane censite sono 1.472.284 e delle 6.878 imprese in più del trimestre, ben il 96% (6.608 unità) operano nell’edilizia, a testimonianza della forte dinamica che ancora sospinge questo settore (+1,25% l’incremento trimestrale). Bilancio positivo ma notevolmente più contenuto anche nei servizi alle persone (+570 imprese) e nelle attività manifatturiere (+392 unità). Segno rosso invece
per il commercio (-808 imprese) e per gli alberghi e ristoranti (133 le aziende in meno tra luglio e settembre).
Significativo il contributo al saldo fornito dalle società di capitali artigiane (959 unità) che crescono ad un ritmo del 3,6% rispetto al
trimestre precedente. Stabile, rispetto allo scorso anno, la dinamica delle società di persone mentre appare in lieve rallentamento quella delle ditte
individuali.

A livello regionale, il bilancio è piu’ ricco nel Nord-Ovest: 2.195 imprese in più in tre mesi, pari al 32% di tutto il saldo del periodo.
Saldi positivi si registrano comunque in tutte le regioni. Lombardia, Lazio e Veneto fanno da battistrada alle altre con saldi pari, rispettivamente, a 1.100, 906 e 765 imprese in più. In termini relativi, rispetto allo stesso trimestre del 2004, migliorano la loro performance il Lazio, il Molise, il
Trentino, la Liguria e la Sardegna.
Stabili Emilia Romagna e Puglia, mentre risultano in arretramento le restanti regioni.