“Al di là di come si concluderanno le indagini giudiziarie, la scalata di Unipol alla Bnl rischia di penalizzare l’immagine dell’intero movimento cooperativo che, negli ultimi anni, ha riguadagnato spazio e credibilità anche grazie all’azione di Confcooperative” – scrive Maurizio Guerzoni,
presidente cooperativa Campofrigo – Campogalliano (Mo).


“Commentando la vicenda Unipol-Bnl, il presidente nazionale di Confcooperative Luigi Marino ha osservato che sembra di esser tornati all’epoca in cui si parlava ancora di cooperative bianche e rosse, di un movimento politicamente schierato e non autonomo dai partiti.
Dando per scontato che non ci siano illeciti nell’operato di Unipol – l’avviso di garanzia non equivale a una condanna – fatico a comprendere come e perché risorse finanziarie generate da attività mutualistiche debbano essere investite in scalate finanziarie di questa portata.
Non è un problema di liceità o legittimità: – prosegue Guerzoni – me lo chiedo come cooperatore. In qualità di presidente di una cooperativa so bene, infatti, che devo tener conto dei soci che rappresento, devo tutelare i loro interessi sempre, che si tratti di fissare il prezzo del prodotto conferito o che si debba decidere l’acquisizione di Cirio-De Rica.
Questa è la peculiarità del modello cooperativo: i soci non investono denaro per ottenere un rendimento, ma partecipano a un’attività mutualistica, cioè mettono in società una parte o tutta la loro azienda, si aiutano reciprocamente e decidono in modo democratico (una testa, un voto) come operare per ricavare benefici. Ogni operazione deve mirare a far conseguire ai soci il miglior risultato: nella mia cooperativa lo scopo è la miglior remunerazione del prodotto conferito. Lo stesso principio vale per tutte le tipologie di cooperative.
Non fanno progredire la cooperazione – conclude il presidente cooperativa Campofrigo – le operazioni, piccole o grandi, che disattendono questa prospettiva”.