“Ricordate la promessa elettorale del 2001 di dare ‘almeno un milione di lire a tutti i pensionati al minimo’?! Dal 2002, sappiamo bene invece com’è andata nella realtà. L’aumento al milione lo ebbe solamente una ristretta minoranza di pensionati al minimo. Con in più la ‘beffa’ derivante dal fatto che un consistente numero di quanti beneficiarono, inizialmente, dell’aumento, ricevettero dall’Inps una successiva comunicazione di ‘diritto inesistente’ a causa dei criteri molto restrittivi posti dal governo. Dovevano cioè restituire all’ Inps l’aumento ricevuto!!!”


“Si tratta dei cosiddetti ‘indebiti’ che l’Inps richiede ad ogni inizio d’anno ai pensionati ‘debitori’.
I sindacati nazionali dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, hanno chiesto ripetutamente e già da oltre un semestre di essere ricevuti dal Ministro del Lavoro per discutere nel merito la questione degli indebiti sospesi e, soprattutto, per ridiscutere i criteri restrittivi e punitivi utilizzati per riconoscere gli aumenti delle pensioni al minimo.
Il Ministero non ha finora ritenuto di incontrare le rappresentanze sindacali. Il Governo non vorrebbe fare troppo chiasso sul fatto che molti pensionati dovranno restituire entro marzo gli aumenti ricevuti: c’è la campagna elettorale!! E l’Inps subito esegue! L’istituto ha deciso di rinviare ‘a data da definirsi’ la rideterminazione del nuovo valore delle pensioni e la richiesta di restituzione degli indebiti.
Il ‘contratto con gli italiani’ ringrazia!”

(Franco Zavatti, segretario generale Spi/Cgil Modena)