Sono quasi 20.000 le firme già raccolte (4.800 solo a Bologna) per la proposta di legge varata in tutta Italia dalla Coop sulla vendita dei farmaci da banco anche al supermercato, e sono migliaia – affermano i promotori dell’iniziativa – le cartoline in arrivo a sostegno del progetto.

La proposta prevede che sia possibile vendere a prezzo libero e anche fuori dalle farmacie – ad esempio in supermercati e ipermercati, ma offrendo sempre agli acquirenti il servizio di un farmacista – le specialità di automedicazione, cioè senza obbligo di prescrizione (Sop) e da banco (Otc): ad esempio prodotti essenziali come aspirina, tachipirina e molti altri.

La distribuzione farmaceutica in Italia – sottolinea Coop – ”è oggi un mercato chiuso, protetto da una legislazione che impedisce la concorrenza, in cui i prezzi dei farmaci sono spesso superiori a quelli degli altri paesi europei. Se la proposta di legge andrà a buon fine sarà possibile vendere i farmaci per i quali non occorre ricetta, e che sono interamente a carico dei cittadini, anche fuori delle farmacie, riducendo il caro-pillola che oggi grava sulle famiglie”. Coop stima di potere ridurre i prezzi di vendita di molte specialità del 25-50%.

”La legge non mira certo a incentivare il consumo di farmaci, la cui vendita deve mantenere un alto profilo etico e qualitativo: nella proposta della Coop si prevede infatti che sia comunque un farmacista ad assistere e consigliare i consumatori, anche all’interno dei supermercati”.