La commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Gian Carlo Muzzarelli, ha ascoltato dall’assessore Peri le decisioni assunte per superare i disservizi del sistema ferroviario regionale, aggravati dall’entrata in vigore del nuovo orario di Trenitalia.


Muzzarelli ha evidenziato che l’incontro è una nuova tappa del metodo di confronto con la Giunta, iniziato nei mesi scorsi, per raggiungere l’obiettivo di migliorare il servizio ferroviario dell’Emilia-Romagna.
“Oggi – ha aggiunto il presidente – siamo in presenza del crollo dell’efficienza dell’intera rete ferroviaria italiana: va quindi aperta una riflessione complessiva, per favorire lo sviluppo di un sistema di mobilità sostenibile. Su questo problema si innesta poi la questione delle inefficienze sulla tratta Piacenza-Rimini e di quelle verificatesi nei collegamenti della regione con l’esterno (verso La Spezia e Milano), causate dall’entrata in vigore del nuovo orario di Trenitalia.
Malgrado quest’ultimo, infatti, abbia portato benefici in molte zone della regione(i treni complessivamente sono aumentati), sta creando problemi nell’area di Piacenza, con pesanti disservizi per i pendolari”.
Anche Peri ha evidenziato che negli ultimi due mesi la crisi del servizio ferroviario è emersa in tutta la sua drammaticità, non solo in Emilia-Romagna ma in tutta l’area nord del paese (Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana). Peri ha aggiunto che, in questa situazione, è assai grave la latitanza del Governo (l’incontro chiesto dal Coordinamento degli assessori ai trasporti delle Regioni al Ministro, al momento, non è ancora stato concesso); insoddisfacente è stato anche l’incontro con i vertici di Trenitalia (pur se apprezzabile è il cambio del responsabile dei Servizi regionali): le risposte fino ad ora ottenute sono, infatti, interlocutorie.

La Regione, pertanto, poiché le garanzie contenute nell’Accordo firmato con Trenitalia sul nuovo orario non sono onorate – ha detto Peri – ha deciso di porre alcune questioni da risolvere urgentemente (entro 15 giorni) e, se questo non dovesse avvenire, avvierà le procedure per sospendere i pagamenti a Trenitalia. Le richieste sono: il cambio degli orari dei treni da Piacenza verso l’esterno della regione; il potenziamento degli organici e la riorganizzazione del servizio a Piacenza, Fidenza,Castelsangiovanni; la precedenza, se nelle fasce orarie dei pendolari si verificano ingorghi di traffico, ai treni da questi utilizzati, anziché agli Eurostar.

Nel dibattito, Paolo Nanni (idv) ha evidenziato che purtroppo negli anni passati non si sono prese decisioni a favore del trasporto ferroviario, penalizzando particolarmente i pendolari.
“È vero – ha aggiunto – è crollato il servizio delle ferrovie ma è anche vero che le decisioni andavano prese per tempo. Il nostro paese,comunque, ha ancora una rete ferroviaria, che, nonostante i volumi di traffico fra i più alti d’Europa, ha solo la metà
(rispetto ad esempio alle reti francese e tedesca) di linee a doppio binario; inoltre, il personale ha subito una riduzione (dalle 215.000 unità dei primi anni ’90, alle attuali 90.500). Cerchiamo quindi – ha concluso Nanni -di capire le ragioni profonde del degrado del servizio, facciamo le dovute pressioni politiche e sollecitiamo gli interventi conseguenti”.
Renato Delchiappo (prc) ha premesso che i servizi pubblici di primaria importanza, in particolare la sanità e il servizio ferroviario, devono avere una gestione di dimensione nazionale ed ha giudicato difficile la situazione della Regione, che non ha reali strumenti per costringere Trenitalia, che opera in una situazione di monopolio, a rispettare gli accordi sottoscritti. Sarebbe – a parere di Delchiappo – assai più utile ai cittadini che usano il servizio, ed in particolare ai pendolari, anziché multare Trenitalia accorciare i tempi di percorrenza (che penalizzano gli utenti) stabiliti nell’Accordo per favorire la società.
Per Ugo Mazza (ds) la situazione del servizio ferroviario è drammatica e il problema non può essere risolto dalla Regione Emilia-Romagna. Quella che si è aperta è infatti una questione nazionale. Pur d’accordo ad aprire una vertenza con Trenitalia, Mazza ha comunque suggerito (data l’importanza strategica di questo servizio anche per risolvere i problemi dell’inquinamento causati dalla mobilità privata) di cambiare l’approccio alla questione: la Regione potrebbe, anziché erogare fondi direttamente a Trenitalia, anticipare le risorse necessarie ad acquistare nuovi treni.
Luca Bartolini (an) ha proposto un tavolo di confronto per valutare le esigenze dei pendolari, partendo dal vecchio orario; ha inoltre sollecitato la Regione ad uno sforzo finanziario per garantire il servizio di trasporto pubblico regionale.
Gianluca Borghi (verdi) ha evidenziato il ruolo del trasporto ferroviario anche per migliorare l’inquinamento atmosferico e la viabilità; è quindi opportuno, a suo parere, ipotizzare (concertandola con i soggetti socio-economici) un’iniziativa impositiva che consenta di reperire i fondi necessari ad una sua riorganizzazione e qualificazione.
A parere di Paolo Zanca (sdi) la posizione di Trenitalia è chiara: investire sulle linee che danno reddito (quelle che giungono fino a Roma) e abbandonare il resto (trasporto regionale e infraregionale) a se stesso. A questo si aggiunge che la Regione è nominalmente responsabile del trasporto regionale ma non ha gli strumenti (non c’è concorrenza) per esercitare questa responsabilità ed inoltre mancano i finanziamenti. A questo proposito il consigliere ha proposto che il patrimonio immobiliare della Fer (la società che gestisce le infrastrutture ferroviarie), oggi demaniale ed inutilizzato, possa essere messo in vendita destinando gli introiti al potenziamento delle strutture ferroviarie.

Concludendo il dibattito Muzzarelli ha giudicato molto negativamente l’assenza del Governo; ha però evidenziato che il servizio ferroviario può avere uno sviluppo, ha infatti strumenti (come l’Alta capacità) che, se gestiti con una politica di sistema e finanziati adeguatamente dal Governo, possono profondamente rinnovare questo servizio.

Anche l’assessore Peri ha collocato la crisi delle ferrovie italiane in un contesto nazionale che in quella sede – ha precisato – deve trovare una soluzione. Sul fronte regionale, oltre alle risposte concrete chieste a Trenitalia per risolvere l’emergenza, l’assessore ha convenuto sul opportunità di valorizzare le risorse stanziate (35 milioni di euro) e di impegnarsi a reperirne altre, poiché è evidente, ha concluso, “che più risorse ci sono, prima si fanno le cose”.

Erano inoltre presenti alla seduta i consiglieri: Gabriella Ercolini, Mario Mazzotti e Laura Salsi (ds), Damiano Zoffoli, Roberto Piva e Matteo Richetti (margh), Carlo Monaco (per l’e-r), Donatella Bortolazzi (pdci).