L’affitto può pesare fino all’80% del reddito. Il Sunia, in occasione del suo congresso, ha presentato un’indagine sul caro-affitti in 11 aree metropolitane.

”Per un alloggio medio di 80 mq -dice il Sunia- le richieste di affitto variano da un minimo di 502,00 euro per l’estrema periferia di Bari a 2.000,00 euro per un alloggio nel centro di Milano. E non si tratta di abitazioni situate in zone in pregio, volutamente non prese in considerazione dall’indagine.

L’indagine conferma che per affittare un appartamento nella periferia di una nostra grande città sono mediamente necessari 800,00 euro mensili.

Dall’incrocio dei dati delle richieste di affitto con due ipotetiche classi reddituali, la prima di 15.000,00 euro annui, la seconda di 30.000,00 euro
annui deriva che per la prima classe di reddito è necessario impegnare tra il 40 e l’80% dell’intero reddito per affittare un alloggio in periferia,
variando da un’incidenza minima del 40% per un alloggio a Bari, del 45% a Genova, del 48% a Palermo, del 74% a Roma.
Considerando la seconda classe reddituale, sempre per un alloggio periferico di 80 mq l’incidenza è compresa tra il 20% (a Bari) e il 40% (a Firenze e Milano), con incidenze del 37% a Roma e del 35% a Bologna.

”I dati confermano una forte pressione sui redditi delle famiglie in affitto, con la progressiva esclusione dei redditi bassi dal mercato;
incrociando questo dato con quelli dell’Osservatorio del Ministero degli interni sugli sfratti per morosità -dice il Sunia- possiamo affermare che negli ultimi anni la crescita di questo fenomeno è direttamente collegata all’aumento degli affitti”.
”Per uscire da questa situazione non occorrono le promesse elettorali riguardanti il regalo delle case popolari – afferma il Sunia- ma al contrario le seguenti concrete misure:
eliminazione del canale libero ed introduzione del ‘Contratto nazionale dell’affitto’; misure di defiscalizzazione per i proprietari; riduzione dell’Ici per favorire
l’applicazione del ‘Contratto nazionale dell’affitto’; rifinanziamento dell’edilizia pubblica; portare a 500 milioni di Euro il Fondo di sostegno dell’affitto”.